Al Lirico la favola borghese del Barbiere di Siviglia, un’opera rivoluzionaria

“Una favola borghese, un’opera rivoluzionaria”. Così il musicologo Stefano Valanzuolo nel presentare il capolavoro di Gioachino Rossini Il Barbiere di Siviglia nel foyer del Teatro Lirico. Il melodramma buffo in due atti va in scena, venerdì 28 alle 20.30 per la Stagione lirica e di balletto. Il critico musicale ha contestualizzato l’opera rispetto al periodo storico in cui nasce per evidenziarne la portata
innovativa. “Oggi consideriamo il Barbiere un grande classico, ma all’epoca segnò una rottura rispetto alla tradizione consolidata”, ha rilevato davanti a un folto pubblico. Tanti gli elementi innovativi. “Innanzitutto la scelta di Beaumarchais, per quanto già perseguita da Paisiello e Mozart, qui assume una valenza più forte e dirompente, sfidando censura e convenzioni – ha sottolineato – nuova è la presenza di un personaggio nobile, il Conte di Almaviva (l’opera, in origine, celebrava Almaviva nel titolo), nei panni di “amoroso”, pronto a sposare una ragazza borghese. Nuovi sono il ricorso ad un registro baritonale per tratteggiare la figura che muove le fila del racconto, Figaro, l’energia protofemminista di Rosina e
l’attenzione prestata al denaro come elemento motore della nuova società postrivoluzionaria. Come anche l’intenzione di indagare nell’animo umano non più attraverso i meccanismi dell’opera seria, ma seguendo i principi, in apparenza innocui, della narrazione comica”. Un’opera scritta a tempo di record da un giovane Rossini, che “sembra sublimare il realismo di un libretto divertente e dettagliato attraverso la definizione musicale di atmosfere stranianti, sfiorando l’astrazione della favola nel tentativo di coinvolgere un pubblico chiamato ad ampliare e comporre, in autonomia, gli impulsi forniti dalla scrittura”.

L’allestimento
Sul podio del Teatro Lirico Gérard Korsten, maestro del coro Donato Sivo, regia Denis Krief. Il conte d’Almaviva: Giorgio Misseri/Vassilis Kavayas; Don Bartolo: Vincenzo Taormina/Francesco Verna; Rosina: Aya Wakizono/Na’ama Goldman; Figaro: Christian Senn/Daniele Terenzi; Don Basilio: Luciano Leoni/Alessandro Abis; Fiorello: Nicola Ebau; Berta: Lara Rotili; ufficiale: Michelangelo Romero.

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