A Sassari via a Marosi di mutezza – Teatri in via d’estinzione

Il 21 ottobre, con una doppia giornata di spettacoli teatrali, prenderà il via al Teatro Ferroviario di Sassari la decima edizione di Marosi di Mutezza – Teatri in via d’estinzione, la rassegna dedicata alle nuove drammaturgie promossa da Meridiano Zero.

Si partirà alle 18 e 30 con “Sull’oceano”, lo spettacolo della compagnia Mo-wan ispirato al romanzo di Edmondo De Amicis con Michele Crestacci per la regia di Alessandro Brucioni e con la collaborazione alla scrittura acustica di Giacomo Masoni. C’è un processo migratorio che sembra non arrestarsi. Un carico di sangue italiano rubato come scrive De Amicis. Un piroscafo, la rotta transatlantica, 21 giorni, 1.600 persone, la terza classe stivata di emigranti, l’attraversamento dell’equatore, il vento e lo sbarco nel nuovo mondo. Un racconto sui percorsi che in certe condizioni l’uomo è costretto a seguire.

Si prosegue alle 19,30 con “Concerto”, una performance della cantante e attrice catalana Ester Formosa accompagnata da Nico Casu – trombe e voce – e Gianluca Dessì – chitarra, mandola e oud.

Alle 21 va in scena “Lingua di vitello”, una produzione della compagnia cagliaritana Batisfera, con Valentina Fadda, Felice Montervino e Vanessa Podda per la regia di Angelo Trofa. Cos’è la lingua di vitello? Una metafora? Un simbolo? Una risposta? Un piatto della tradizione culinaria? Forse é tutto. Forse é niente. La lingua di vitello é l’unico fulcro di questo spettacolo inevitabilmente frammentario, un centro gravitazionale, una speranza unificatrice, una domanda che aspetta di essere ben formulata, una risposta in arrivo.

La prima giornata si conclude alle 22:00 con “A NOI VIVI! L’INFERNO” della compagnia Il Mutamento Zona Castalia. In scena Eliana Cantone, drammaturgia e regia di Giordano V. Amato. Che cosa succederebbe se lo Stato distribuisse a tutti i cittadini denaro sufficiente per vivere senza lavorare? Non si tratta di uno scherzo, ma di una teoria economica che ha sfiorato l’applicazione addirittura negli Stati Uniti poco meno di cento anni fa. Oggi è solo un’utopia dimenticata che nessun serio economista prenderebbe in considerazione. Ma in che mondo vivremmo se da cento anni in qua le persone invece che al lavoro e al consumo, avessero potuto dedicarsi alle loro passioni, o alle loro perversioni, o all’arte, alla bellezza, o semplicemente al pensiero. “A NOI VIVI! L’inferno.”, una riflessione sul come misurare la nostra maturità in quella scienza oscura chiamata “economia”.

Eliana Cantone

Giovedì 22 ottobre si apre alle 18,30 con “Soglie”, una produzione di Sardegna Teatro e Is Mascareddas liberamente tratta da “La via del pepe” di Massimo Carlotto. Un uomo sulla spiaggia, portato dal mare, di cui non si sa nulla. Come una cosa buttata li, un relitto, un rifiuto corroso e smussato dalle onde, qualcosa non più riconoscibile a cui non sappiamo dare un nome, che ha perso la sua funzione originale e adesso sta li davanti ai nostri occhi in attesa di una nuova identità. Inizia così questa storia, come quella dei tanti invisibili che sbarcano sulle coste italiane e attraversano la penisola da sud a nord per raggiungere il confine. In scena Antonio Murru per la regia di Marco Sanna. Le musiche sono di Mauro Palmas, le scene e la costruzione dei burattini a cura di Donatella Pau. Si continua alle 19,30 con “Un amico a Babele – Sergio Atzeni”, una produzione di CHourmo/Marina Cafè Noir. Nel ventennale della sua scomparsa, un viaggio letterario e musicale nella sensibilità, nell’urbanità e nella ricchezza formale del grande scrittore cagliaritano Sergio Atzeni, accompagnati dalle musiche profonde e liquide di Arrogalla (al secolo Frantziscu Medda) ai campionatori e al live-electronics e Gianluca Dessì (Cordas et Cannas, Elva Lutza) alle mandole.

Si prosegue alle 21 con “Esodo”, un tributo a Sergio Atzeni scritto, diretto e interpretato da Valentino Mannias. Musiche e rumori sono di Luca Spanu. Un giovane parte lontano dalla sua terra, la Sardegna, negli anni ’70 in cerca di fortuna. Potrebbe lasciare la terra natia in ogni epoca, che sia di crisi o meno non importa: viene da una terra dove si dice sempre che “per i giovani non c’è futuro”, e chiunque consiglia di partire e di non tornare troppo presto. “Bona fortuna e bonu viaggiu fillu miu, e abarra attentu!”
Un viaggio attraverso le generazioni, una brillante narrazione accompagnata da un musicista che sta con l’attore in tutte le situazioni che compongono il grande esodo.

Ultimo spettacolo in cartellone alle 22 “SEMBRA MA NON SOFFRO” di e con Roberto Scappin e Paola Vannoni. Una produzione Quotidiana.com, Kilowatt Festival Sansepolcro, Provincia di Rimini.
Secondo capitolo della trilogia dell’inesistente. Il primo, Tragedia tutta esteriore, alle prese con una vendetta; il secondo, dal titolo “Sembra ma non soffro”, si confronta con l’attesa e l’estraneità; il terzo, Grattati e Vinci, si proporrà lo scrivere e il produrre attraverso i mezzi stessi dell’impotenza. In entrambe le giornate della rassegna verrà proposto, alle ore 19:30, un aperitivo a cura del negozio biologico “Fraula”.

Marosi di Mutezza è organizzata da Meridiano Zero. La compagnia sassarese, che quest’anno festeggia vent’anni dalla sua fondazione, ha appena debuttato all’ISAO festival di Torino con la sua nuova produzione “This is not what it is” di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia. La compagnia sarà impegnata nei prossimi mesi in una collaborazione con Sardegna Teatro a Cagliari per la realizzazione del progetto “NordNordOvest”.

La rassegna è inserita nella programmazione della Stagione del Contemporaneo ed è patrocinata dagli Assessorati alla Cultura del Comune di Sassari e della Regione Sardegna.

La Stagione del contemporaneo prosegue a Novembre con la rassegna Danza Sassari Danza della compagnia Motus. Tre gli appuntamenti in programma: il 6 novembre la compagnia di Enzo Cosimi con Sopra di me il diluvio (Premio miglior spettacolo Danza&Danza 2014); il 12 novembre la compagnia Tersi-Kore con Ein stuck fur Pina (Omaggio a Pina Bausch) e il 21 novembre la compagnia belga Campo Production con We don’t speak to be understood. Tutti gli spettacoli si svolgeranno alle 21 a Palazzo di Città di Sassari.

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