A Patrice Leconte il premio alla carriera, il regista francese si racconta a Cagliari

Si intitola ‘Patrice Leconte. Bagliori di cinema, vita e solitudini’ l’omaggio alla cinematografia del regista francese, in corso di svolgimento a Cagliari. Organizza l’associazione culturale L’Alambicco, in collaborazione con La Macchina cinema (Ficc) e il contributo della Regione Sardegna. Sedici i film selezionati dalla lunga filmografia di Leconte, secondo un calendario cominciato il 17 novembre (con ‘Tandem’ del 1987) e che si concluderà il 29 dicembre con ‘Tutti pazzi in casa mia (2015)’. In proiezione anche le pellicole che lo hanno reso famoso in tutto il mondo, come ‘Il marito della parrucchiera’, ‘La ragazza sul ponte’ e ‘L’uomo del treno’.

Il regista arriverà a Cagliari per ritirare il Premio alla carriera sabato 15 dicembre: appuntamento alle 19 nello spazio degli Intrepidi Monelli in viale Sant’Avendrace 100 (ingresso libero). Leconte sarà ospite insieme alla moglie giornalista, Agnès Leconte Beraud. In passato l’associazione culturale L’Alambicco ha assegnato il premio ad altri grandi autori, come Liliana Cavani, Francesco Rosi, Mario Monicelli, Ettore Scola, Pupi Avati, Giuliano Montaldo, Roberto Faenza e Carlos Saura, per citare i più importanti. Nella stessa serata, confermando anche in questa occasione la collaborazione de L’Alambicco con il maestro Romeo Scaccia, l’autore verrà omaggiato con un concerto al pianoforte delle musiche più significative dei suoi film, trascritte e arrangiate per l’occasione. Al termine del concerto, il regista risponderà alle domande del pubblico.

“I film di Leconte – sottolinea Alessandro Macis, presidente dell’associazione e direttore artistico della manifestazione – sono capaci di raccontare sentimenti, relazioni umane, solitudini. Con umorismo, delicatezza e originalità, passando con maestria, da grande autore, dalla commedia al drammatico. Un cinema fatto di sogni e immaginazione, che gli permette di far germogliare la sua creatività ed esplorare la parte oscura della sua anima di regista. Parte oscura che è insita in ogni essere umano. Leconte entra nelle vite dei suoi personaggi. Uomini soli, dalle esistenze travagliate, che nei momenti di una parabola esistenziale discendente, trovano l’amicizia; donne perfide e calcolatrici che approfittano dell’ingenuità e del bisogno d’affetto di uomini senza relazioni sociali; o donne che trasudano amore e passione e si immolano per non vederli scemare e dissolversi; uomini traditi che uccidono, impuniti, donne adultere e i loro amanti, e uomini che per antichi traumi psichici odiano le donne; omosessualità non risolte e ludibrio sociale; dubbie paternità e amore filiale; pulsioni di morte e redenzione. Una variegata umanità popola il cinema di Leconte. Umanità dolente che con ironia, dolore, voglia di vivere ci tiene incollati allo schermo, dispensando lacrime e sorrisi”.

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