La Sardegna come l’Italia: niente panorami mozzafiato e acque cristalline, ma falde al benzene, processi insabbiati, politica indecisa, lingua dimenticata e un riferimento diretto alle malformazioni e malattie attorno al poligono di Quirra. Anche per questo la canzone “Cazz boh” dei sassaresi Nasodoble ha vinto la sesta edizione del premio “Musica contro le mafie”. Prima il successo dei giudizio popolare, poi quello delle giurie. Ed è fatta: l’annuncio su Facebook del gruppo fa scatenare i complimenti dei fan.
Ecco il video
Quello che emerge, al di là, del ritornello orecchiabili e dall’intercalare sassarese che strappa sorrisi è un quadro d’ingiustizia generale, beffardo. Una rabbia evidente presentata senza lamenti. Una dietro l’altra le denunce ci sono: l’inquinamento dell’Eni a Porto Torres, i test militari e civili nella base sperimentale di Quirra e la beffa delle parole del generale Molteni su aborti e bimbi malformati. E ancora fallimenti e i giochi di scatole cinesi dietro la disoccupazione in Sardegna o il paradosso della lingua sarda, usata a singhiozzo, ritenuta “non all’altezza”.
Nella motivazione del premio (MkRecords sotto l’egida di Libera (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), insieme a Casa Sanremo e Club Tenco) l’analogia con la penisola e una menzione alla riflessione sarcastica. Ma soprattutto al focus lucido sul disastro politico, sociale, mafioso, militare e industriale.