Tortolì, la bottarga della Cooperativa pescatori incassa una pioggia di premi: targa d’eccellenza

Ha poco più di un anno di vita la “Peschiera reale d’Ogliastra 1316“. Il nuovo marchio della storica Cooperativa pescatori Tortolì, guidata da Luca Cacciatori, include i migliori pezzi di bottarga artigianale di muggine pescato a mano nella laguna di San Giovanni a Tortolì e lavorato con accurate tecniche, tra tradizione e innovazione.

Un prodotto d’élite, nato nel 2021, che ha già collezionato, nell’anno appena trascorso, tre medaglie d’oro: doppio primo premio nella categoria bottarga in baffe e in quella packaging di bottarga ai Sardinia foods awards; targa dorata d’eccellenza dalla Tavola Veneta, con sede a Valdobbiadene, patria del prosecco. “Eccellente sotto tutti i punti di vista, per il colore, la perfezione della baffa e anche dal punto di vista gustativo, il direttivo è rimasto impressionato dalla dolcezza al palato. Si scioglieva in bocca”, ha commentato Maria Antonietta Vendramini Favero, presidente dell’associazione culturale europea Tavola Veneta Venezia.

Lo spunto per creare un marchio artigianale gourmet e ben confezionato arriva dal premio Dino Villani assegnato nel 2019 dall’Accademia della cucina italiana. Un marchio che attesta la tracciabilità del processo produttivo e testimonia come il pesce utilizzato vive in mare, entra nello stagno di Tortolì, cresce tra le acque salmastre della laguna per poi essere delicatamente catturato negli impianti per salvaguardare l’integrità della preziosa sacca ovarica. La bottarga prodotta è attualmente la più cara in commercio in Italia, coi suoi 450 euro al chilo. L’attività della filiera locale è certificata dal 1316, data indicata nel logo del prodotto. È infatti custodito negli archivi della curia di Lanusei un documento che attesta l’importante attività economica attorno allo stagno. “Abbiamo la fortuna di avere una materia prima ottima, ma quello che differenzia la bottarga reale dalle altre è il metodo storico di lavorazione a mano con sale integrale sardo, lavata con acqua di mare e lasciata a riposare per settimane al buio in una stanza con temperatura controllata. Poi sicuramente l’ecosistema della laguna di Tortolì in cui questi muggini crescono”, spiega Luca Cacciatori.

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