Osterie d’Italia 2023, incetta di premi per i ristoranti sardi. Le novità nella guida Slow Food

Da un capo all’altro dell’Isola, la Sardegna si conferma terra del mangiar bene e del buon vino. Lo dimostra, anche quest’anno, la Guida delle osterie d’Italia 2023, curata da Slow Food editore, presentata oggi a Milano. Il bottino sardo è di tredici riconoscimenti, tra novità, premi Chiocciole, Bottiglie e una menzione speciale.

Le Chiocciole assegnate sono cinque: a Cagliari la vincitrice è la Locanda dei buoni e dei cattivi, a Ittiri (Sassari) Su recreu, a Nuoro ha vinto Il Rifugio, a Nuxis (Sud Sardegna) il ristorante Letizia, a Sennariolo (Oristano) La Rosa dei Venti. Si tratta di riconferme dopo che i ristoranti erano già stati menzionati nella guida Slow Food dello scorso anno. Le Bottiglie sono andate invece a: Il mosto di Aggius, Ispinigoli a Dorgali, Abbamele a Mamoiada, Il portico a Nuoro.

Il premio speciale della Selezione Bere Bene è stato assegnato al ristorante Ada di San Sperate (Cagliari), con la seguente motivazione: “Ben prima che di birra artigianale si parlasse in modo diffuso in tutta Italia, l’osteria di Ada Pinna ha scelto di raccontarne i migliori interpreti regionali accanto a una curata carta dei vini, per un racconto del territorio che si conferma unico, ampio e coinvolgente”. 

Nella guida di Slow Food, selezionate anche tre novità: il ristorante Abbamele a Mamoiada (Nuoro), l’agriturismo Castel Doria a Santa Maria Coghinas (Sassari), e il Tratto-macelleria Vercelli nel capoluogo isolano. Anche stavolta, dunque, si è registrata una buona rappresentanza della Sardegna, che vanta quest’anno una buona decina di osterie ben ripartite in tutta l’Isola, dove fermarsi ad assaporare sapori antichi, e col giusto ingrediente di innovazione e freschezza che le decreta tra le migliori in Italia.


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