La tavola e il buon cibo per insegnare ai più giovani il valore degli alimenti di qualità, certificati Dop, Igp, biologici e tradizionali. Per rafforzare il legame con il territorio e tra le comunità. In sintesi è questo lo spirito di Mandigos – la Sardegna in tavola, il programma di educazione alimentare finanziato dalla Regione e realizzato da Laore (agenzia regionale per l’agricoltura). I primi seminari formativi rivolti a insegnanti e rappresentanti dei genitori sono in programma giovedì e venerdì (il 12 e 13 dicembre), rispettivamente a Cagliari e Sassari.
Il progetto coinvolge i bambini, i ragazzi, gli insegnanti, i genitori e tutti coloro (sanità, comuni, gestori delle mense) che si occupano a vario titolo di educazione alimentare e ristorazione nelle scuole: “Sapere quello che si mette in tavola – si legge in una nota – è la base per poter scegliere un cibo salubre e di qualità. Per essere consumatori consapevoli occorre conoscere e riconoscere i prodotti, le tecniche di coltivazione e di trasformazione, i marchi. Imparare ad assaporare i piatti e le materie prime fondamento della cultura culinaria sarda da millenni”.
Già nel suo nome in lingua sarda il progetto Mandigos (cibi) racchiude il legame fra il buon cibo e i prodotti di qualità e a filiera corta dell’Isola. “Tutti i partecipanti, dai bambini agli adulti, potranno così conoscere meglio gli alimenti di qualità sardi, guidati da esperti e con l’ausilio dei produttori. In particolare, oltre a scoprire modalità di produzione e trasformazione, potranno gustare i numerosissimi piatti e materie prime, sapori autentici della Sardegna. Tra i prodotti a denominazione d’origine protetta (Dop) ci sono il pecorino sardo, fiore sardo, pecorino romano, il carciofo spinoso di Sardegna, l’olio extravergine di oliva e ancora lo zafferano. Tra quelli a Indicazione geografica protett (Igp) l’agnello di Sardegna e i culurgionis d’Ogliastra. Tra i vari cibi analizzati dal progetto ci saranno anche i prodotti da agricoltura biologica, i prodotti agroalimentari tradizionali (Pat) e il pane fresco.
Quattro le azioni previste per realizzare il progetto in 97 scuole. La prima si sviluppa attraverso un ciclo di sei seminari che si concluderanno con dei laboratori sensoriali. C’è poi una fase incentrata sulla degustazione, rivolta agli studenti della scuola media, dei licei, degli istituti tecnici e professionali. Protagonisti dell’azione successiva sono i ragazzi più piccoli, coinvolti in visite guidate alle fattorie didattiche. La quarta e ultima azione mira a coinvolgere gli operatori e i gestori dei servizi di ristorazione scolastica, attori fondamentali nel supportare i messaggi educativi sui corretti stili dell’alimentazione.