“Contrastiamo a tutti i livelli questa cultura incapace di riconoscere il diritto di vivere delle altre specie: ci vuole una nuova visione etica e non violenta nella gestione del rapporto con i selvatici e tutti gli animali in generale”. Anche la Lav Cagliari prende posizione sul caso della barbara uccisione di una volpe nelle campagne sarde, fatto che è venuto alla luce qualche giorno fa con un video diffuso sui social network.
“Scene sconvolgenti grondanti crudeltà e sadismo – dichiara Roberto Corona, presidente Lav Cagliari – l’unica colpa della volpe è essere una volpe e aver fatto la volpe. Sfamarsi e cercare cibo equivale ad una condanna a morte. Nel mondo agropastorale della Sardegna non ci sono diritti né rispetto per gli animali selvatici. La Regione Sardegna deve assumersi le proprie responsabilità e iniziare a condannare questi atti incivili anziché considerare gli animali causa di problemi che si risolvono con l’abbattimento, come volpi, cinghiali, daini, cornacchie. La nostra fauna selvatica deve essere tutelata e salvaguardata e non condannata a morte. Il responsabile di questo ignobile gesto deve essere identificato e condannato con tutte aggravanti per la crudeltà dell’uccisione”.
La vicenda è oggetto di una denuncia contro ignoti presentata dal Grig – Gruppo di Intervento giuridico inviata al Comando del Corpo forestale e di vigilanza ambientale. L’Enpa, Ente nazionale protezione animali, ha comunicato che si costituirà parte civile in un eventuale processo.