Vittime delle mafie, in cinquemila a Sestu per ricordare Emanuela Loi

In cinquemila ieri a Sestu per la “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie“. Studenti provenienti dal tutta l’Isola sono stati protagonisti della manifestazione organizzata nel paese natale di Emanuela Loi, l’agente di Polizia morta nella strage di via D’Amelio, in contemporanea con altre mille piazze in Italia.
Decine e decine di giovani si sono alternati al microfono per dare lettura dei nomi delle oltre 950 vittime della criminalità organizzata. “Tutti i nomi devono essere ricordati allo stesso modo – ha detto la sorella di Emanuela, Claudia Loi – con la stessa forza e dignità. Ventiquattro anni fa la strage di via D’Amelio ha segnato la mia vita e quella della mia famiglia, ma non abbiamo un sentimento di odio nei confronti degli assassini
di Emanuela: solo un forte desiderio di legalità, di giustizia e di memoria. Prima della morte di mia sorella non sapevo neanche cosa fosse la mafia, poi ho capito che tutto nasce dalla sete di potere e di denaro. Il cambiamento deve partire da un cambio di mentalità, e cambiare la storia è possibile”.
Anche Pino Tilocca, familiare di una vittima delle mafie, dal palco di Sestu ha lanciato il suo messaggio di speranza alle migliaia di giovani presenti. “Hanno ucciso i nostri familiari ma non ci hanno piegato e non ci hanno sconfitto perché – ha spiegato – possiamo contare su di voi. Finché non ci lascerete soli, noi non saremo mai sconfitti”.

Anche l’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, ha voluto salutare dal palco i ragazzi presenti alla manifestazione. “Chiediamoci ogni giorno dove inizia e dove finisce la mafia, con la consapevolezza che la si rafforza ogni volta che crediamo di essere in buoni rapporti con Dio senza essere in buoni rapporti col prossimo”, ha sottolineato l’alto prelato. Nel suo intervento il referente di Libera Sardegna, associazione che ha organizzato l’evento in Sardegna, Giampiero Farru, ha ricordato l’impegno dei giovani che ventuno anni fa diedero vita alla prima edizione della giornata e ha ribadito l’importanza della memoria per consentire alle nuove generazioni di proseguire nella battaglia.

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