I Viaggi della Memoria, 58 ragazzi sardi in partenza per Auschwitz

Valigie pronte e un biglietto con destinazione Polonia in tasca: 58 studenti isolani si preparano per un viaggio che cambierà certamente la loro vita. Attraverseranno in treno gli stessi paesi e le stesse campagne che molti loro coetanei videro più di settant’anni fa: i ragazzi di allora non sapevano che stavano andando incontro a morte certa, destinatari di un macabro disegno di sterminio progettato da Adolf Hitler e sottoscritto da Benito Mussolini, complici silenziose la Chiesa e le istituzioni. Gli studenti che oggi seguiranno il medesimo percorso, invece, conoscono benissimo cosa li aspetta: la fabbrica di Oskar Schindler, imprenditore che salvò dallo sterminio 1100 ebrei con il pretesto di impiegarli nella sua azienda, il quartiere ebraico di Kazimierz, il ghetto riservato agli ebrei a Cracovia. E, a pochi chilometri dalla città polacca, gli ex lager di Auschwitz e Birkenau dove persero la vita più di un milione di persone.

I ragazzi sardi parteciperanno tra 2 e 8 febbraio prossimi ai Viaggi della memoria, un progetto promosso dalle associazioni Deina e Arci Sardegna con il patrocinio del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, dell’Assessorato regionale alla Cultura e il finanziamento dei Comuni e giunto, quest’anno, alla sua sesta edizione. Partiranno da 19 paesi sardi verso il Brennero, in Trentino Alto Adige, nello stesso luogo in cui passavano oltre settant’anni fa i treni carichi di prigionieri del nazifascismo diretti verso i lager; qui incontreranno altri 1300 studenti arrivati da tutta Italia e proseguiranno insieme in treno verso la Polonia.

Il momento più intenso del viaggio sarà certamente la visita ad Auschwitz-Birchenau: l’area, a 70 chilometri circa da Cracovia, ha accolto dal 1940 al ’45 il campi di concentramento e sterminio più famosi della storia nazista. Dal 1947 è stata trasformata in memoriale-museo per volere del parlamento polacco, e nel 1979 è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco: oggi accoglie visitatori e studenti da tutto il mondo con percorsi che ripercorrono i lavori forzati e la vita quotidiana dentro il lager e ricostruiscono storia e identità di ebrei, russi, polacchi, rom, prigionieri politici, omosessuali e tutti gli altri deportati che qui persero la vita. I più fortunati riuscirono invece a tornare a casa portandosi dietro ricordi terribili dell’esperienza nel campo: tra questi Primo Levi, che appena tornato in italia scrisse “Se questo è un uomo” ambientato nel campo-satellite di Monowitz; o Modesto Melis, di Guasila, scomparso pochi anni fa, testimone del lager di Gusen- Mauthausen, in Austria.

“In sei edizioni del Viaggio della Memoria, dal 2012, abbiamo coinvolto 400 giovani sardi da 40 comuni – ha sottolineato il segretario regionale di Arci Sardegna, Franco Uda – Come negli altri anni, anche nell’edizione 2017 i ragazzi partiranno dopo diversi incontri di formazione sul contesto storico della seconda guerra mondiale e delle deportazioni. Sarà un momento di crescita comune che non si concluderà con il viaggio ma proseguirà con la condivisione di impressioni e opinioni con i loro coetanei e la cittadinanza”.

I 52 giovani che hanno partecipato al Viaggio 2016 presenteranno questo venerdì, in occasione della Giornata della Memoria, il documentario realizzato dalla Fabbrica del Cinema di Carbonia dopo la loro esperienza: l’appuntamento è al teatro Centrale di Carbonia alle 19.45.

Francesca Mulas

 

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