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Vertenza Sardegna Uno, proclamati altri tre giorni di sciopero

L’assemblea dei lavoratori di Sardegna 1 Tv ha deciso di proclamare altre tre giornate di sciopero per oggi, domani, martedì 4 e mercoledì 5 febbraio. Oggi giornalisti e tecnici proseguiranno il loro tour nelle redazioni di giornali, tv, radio e siti web. Una delegazione dei dipendenti sarà questa sera al Teatro Lirico di Cagliari, prima del concerto di Massimo Ranieri sarà letto un documento sullo stato della vertenza. “Va avanti ormai da 123 giorni la mobilitazione dei lavoratori – ha ricordato un comunicato sindacale congiunto Rsu, Cdr, Slc-Cgil e Assostampa – dopo il passaggio di proprietà dell’emittente ceduta lo scorso 30 luglio dall’editore-banchiere Giorgio Mazzella (presidente di Banca di Credito Sardo-Gruppo Intesa) a una cordata di tre imprenditori: Sandro Crisponi, ad (71% delle quote), Luigi Ferretti, patron del network nazionale 7Gold (19%) e Mario Tasca (10%). I nuovi soci, finora, non hanno fornito nessuna garanzia finanziaria. Nessun piano di rilancio è stato presentato alle organizzazioni sindacali. A nulla sono valsi i sacrifici dei dipendenti che da due anni, con la sottoscrizione del contratto di solidarietà, si sono tagliati lo stipendio del 33% consentendo all’azienda di risparmiare complessivamente circa 800 mila euro. Da tre giorni il contratto è scaduto e il nuovo gruppo dirigente non ha fornito nessuna indicazione ai dipendenti. Le spettanze arretrate sono diventate sei (mancano gli stipendi di novembre, dicembre e gennaio, la tredicesime 2012 e 2013, la quattordicesima 2013). Le quote Tfr e i contributi volontari al Fondo complementare di tutti i giornalisti e di alcuni tecnici continuano a non essere versati. I lavoratori di Sardegna Uno Tv hanno avuto in questi mesi diversi incontri con i massimi rappresentanti istituzionali per segnalare il rischio della scomparsa di una voce storica del panorama editoriale isolano. Incontri che purtroppo non hanno portato a nessun risultato. Per questo motivo giornalisti, tecnici e amministrativi hanno deciso di intensificare le azioni di lotta a difesa del loro posto di lavoro. La nostra voce in questi giorni non era presente all’apertura ufficiale delle campagne elettorali dei sei candidati alla Presidenza della Regione. L’azienda, intanto, continua a mandare in onda il telegiornale nonostante lo stato di agitazione dei dipendenti contravvenendo alle più elementari regole della dialettica sindacale”.

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