Vaticano, replica del cardinale Becciu: “Peculato? Ho dato i soldi alla Caritas”

“È un poco strana la cosa, in altri momenti mi ero trovato per parlare di altre cose, non di me, mi sento un po’ stralunato. Ieri fino mi sentivo amico del Papa, fedele esecutore del Papa. Poi il Papa dice che non ha più fiducia in me perché gli è venuta la segnalazione dei magistrati che io avrei commesso atti di peculato”. Lo afferma il cardinale Angelo Becciu parlando ai giornalisti in una conferenza stampa convocata a Roma.”Rinnovo la mia fiducia al Santo Padre. Diventando cardinale ho promesso di dare la vita per la Chiesa e per il Papa. Oggi rinnovo la mia fiducia”, ha aggiunto Becciu. Che dice: “Nessuna sfida al Papa ma ognuno ha diritto alla propria innocenza. Spero che prima o poi il Santo Padre si renda conto che c’è stato un forte equivoco”, “spero non sia stato manipolato “. Becciu ha riferito che ieri il pontefice “soffriva” mentre gli chiedeva di fare un passo indietro, “era in difficoltà”, “forse ha avuto errate informazioni”. Il Papa ha comunque lasciato che Becciu resti nel suo appartamento in Vaticano.

Mi sembra strano essere accusato di questo. Quei 100mila euro, è vero, li ho destinati alla Caritas. È nella discrezione del Sostituto destinare delle somme che sono in un fondo particolare destinato alla Caritas, a sostenere varie opere. In 7-8 anni non avevo mai fatto un’opera di sostegno per la Sardegna. So che nella mia diocesi c’è un’emergenza soprattutto per la disoccupazione, ho voluto destinare quei 100mila euro alla Caritas – ha ribadito il cardinale spiegando che i soldi non sono transitati dalla Caritas alla cooperativa gestita dal fratello che collabora con la Caritas di Ozieri. Quei soldi sono ancora lì, non so perché sono accusato di peculato”. Il cardinale ha poi precisato che: “Per il palazzo di Londra l’Obolo di San Pietro non è stato toccato, non è stato utilizzato. La Segreteria di Stato aveva un fondo, doveva crescere”. Becciu inoltre riferisce che non ha ricevuto nessuna comunicazione dai magistrati ma “sono qui, sono pronto a chiarire, tanto più che ora non ho più diritti da cardinale” e quindi non è necessario che il Papa a dare il nulla osta. “Non mi sento un corrotto”, ha aggiunto rispondendo anche di non temere alcun arresto. La segnalazione di possibile peculato é arrivata dalla Guardia di finanza italiana dopo la richiesta di indagine da parte dei magistrati vaticani.

Sulla vicenda intervengono i fratelli chiamati in causa per presunti favori avuti dal cardinale quando era Sostituto alla Segreteria di Stato. Il loro legale cita le ricostruzioni dei media definendole “false” e “fantasiose” riservandosi “eventuali iniziative a tutela dei diritti dei propri assistiti”. Intanto lo scandalo che coinvolge il cardinale, irrompe anche nella campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Pattada. Divisi su tutto, i due candidati sindaci si schierano con l’alto prelato, loro illustre concittadino. “Pattada ha piena fiducia in don Angelino e sono sicuro che questa vicenda avrà un epilogo positivo”, afferma il sindaco in carica, Angelo Sini, ricandidato. “Siamo molto dispiaciuti, personalmente sono senza parole – aggiunge – conosco bene don Becciu e la sua famiglia e sono fiducioso”. La pensa così anche il suo rivale, Renzo Canalis. “C’è tanta incredulità, mi pare che sul piano della giustizia penale non ci sia nulla, ma dal mio punto di vista anche il giudizio dato dal Papa a determinate vicende è incomprensibile”, dichiara. “Attendiamo sicuri che questa storia finisca positivamente”.

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