La variante Delta rischia di diventare prevalente in Sardegna. Il dato non è statistico e si basa ancora su pochi campionamenti rispetto alle migliaia di tamponi effettuati giornalmente, ma dà il senso di quelli che sta già accadendo nell’Isola. Al laboratorio dell’Aou di Cagliari, diretto da Ferdinando Coghe, su 32 campioni di pazienti contagiati dal Covid la scorsa settimana, 23 sono risultati essere conseguenza della variante ex indiana: tutti i contagiati sono sardi, alcuni di rientro da vacanze all’estero “ma quello che emerge è il fatto che l’età media è bassa, sotto i 30 anni“, dice Coghe all’Ansa. “Questo sequenziamento rappresenta un dato molto significativo che la variante Delta sta prendendo il sopravvento nella nostra Isola – aggiunge -, il dato ora andrebbe approfondito ma al momento sequenziamo pochi campioni, mentre occorrerebbe avere più casi da valutare assieme ad altri parametri come l’incidenza dei casi e la provenienza del virus e seguendo le linee guida dell’Iss”.
Al lavoro su alcuni campioni anche il laboratorio di Microbiologia dell’Aou di Sassari, diretto dal professor Salvatore Rubino: su 4.310 tamponi arrivati tra lunedì e domenica scorsa, sono stati individuati 57 risultati positivi sottoposti ad attività di pre-screening alla ricerca della variante Delta. Da questa prima attività la maggior parte risulta fortemente sospetta per variante Indiana ma si resta in attesa dei risultati dell’attività di sequenziamento. Intanto sulla base degli ultimi dati disponibili, su 51 casi rilevati ieri in Sardegna ben 39 sono stati trovati nell’area della Città metropolitana di Cagliari, di questi – fa sapere il sindaco Paolo Truzzu – ben 19 nel capoluogo isolano: “Siamo passati in due settimane da 20 a 90 casi, anche se l’aumento dei ricoveri non desta, per ora, preoccupazione visto che è passato da 2 a 3 unità”.