Vaccini in anticipo ad amici e parenti: non c’è alcun reato

L’accusa di aver favorito alcune persone a discapito di altre nella prima fase della vaccinazione contro il Coronavirus non regge. La Cassazione ha respinto, dopo il Gip di Oristano e il Tribunale di Cagliari, il ricorso presentato dalla Procura della repubblica di Oristano.

La notizia è riportata dai due quotidiani sardi. Nell’ambito dell’inchiesta denominata ‘saltafila’ non sarebbe stato commesso alcun reato da parte dei tre medici dell’Assl oristanese coinvolti e indagati.

Secondo la tesi del pm i professionisti avevano deliberatamente favorito familiari e conoscenti nella somministrazione delle dosi di vaccino, aprendo di fatto una sorta di corsia preferenziale. Che invece non è stata ritenuta tale dai giudici secondo cui le dosi inoculate facevano parte di quelle residue. Le motivazioni della Cassazione non sono ancora state rese pubbliche.

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