La sfida non è per nulla facile, ma ostacoli non sembrano essercene: il Sud Sardegna si sta giocando il certificato di qualità come meta turistica sostenibile. Per questo tra Cagliari, Pula, Villasimius, Domus de Maria e Muravera sono sguinzagliati gli esperti del Gstc (Global Sustainable Tourism Council), ovvero l’agenzia non governativa patrocinata dall’Organizzazione mondiale per il turismo.
Insomma, roba seria. Tant’è: il Sud dell’Isola è in gara con altri otto paradisi vacanzieri sparsi nel pianeta, dai Caraibi alla Norvegia, passando per Stati Uniti, Cina, Spagna, Perù, Cile e Botswana. I giurati del Gstc daranno le pagelle al Sud Sardegna fino all’8 agosto, sulla base di ottantuno indicatori considerati rilevanti per valutare l’appeal di una meta vacanziera.
«Creare una destinazione sostenibile – dice Barbara Argiolas, assessore al Turismo nel Comune di Cagliari – significa mettere insieme, in modo sinergico e coordinato, tutti i protagonisti del sistema, cioè cittadini, imprese e vacanzieri. Solo così possiamo incrementare la concorrenzialità della destinazione. La misurazione della sostenibilità fornirà indicazioni utili e ci consentirà di entrare in un circuito di qualità per far conoscere Cagliari e il Sud Sardegna in tutto il mondo».