Destinare 4,5 miliardi di euro, dei 18 che l’Italia spende per finanziare le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) e simili, per un massiccio ritorno in famiglia di malati e anziani che lo desiderano. La proposta-progetto alternativa arriva dal segretario dell’associazione dei Malati di Sla, Salvatore Usala. “Si propone di destinare il 50% da erogare alla famiglia che si riprenda in carico il paziente. Si risparmiano 2,25 miliardi di euro da destinare al mancato aumento 2013 dell’Iva per 2,1 miliardi di euro – ha spiegato dal suo letto di Monserrato (Cagliari) – rimangono 2,4 mld di euro che arriverebbero a 3,2 mld con pensioni, indennità di accompagnamento e mancate rette dovute, che il paziente s’impegna a destinare ai Piani assistenziali individualizzati (Pai) per il 50%”. Secondo Usala “3,2 mld di euro corrispondono a circa 197.500 posti di lavoro per 36 ore settimanali, in base al Contratto collettivo nazionale di lavoro domestico”. Per lo Stato, secondo Usala, questi numeri porterebbero 1,2 mld nelle casse centrali, “550 milioni di Iva per i consumi, 350 milioni di contributi Inps, almeno 300 milioni di Irpef”.
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