Un’anfora lasciata davanti all’ingresso. Dono anonimo al museo della Tonnara

“Rinvenuta durante i lavori al porto di Stintino“. È questa la frase contenuta sul un foglietto di carta sopra il telo che copriva un’anfora lasciata all’esterno del portone di ingresso del museo della Tonnara. Il reperto, di possibili origini romane, era già posizionato sopra un cavalletto. Il personale del museo ha avvisato il sindaco, Antonio Diana, che dopo aver avvisato i carabinieri e la Soprintendenza, ha chiesto che il reperto sia custodito nel museo della Tonnara come testimonianza della storia antica del paese.

“Il nostro museo è anche questo – afferma Antonio Diana – è un punto di riferimento per chi ha dei reperti archeologici a casa. Prima non si badava a questo aspetto, ma questi oggetti sono patrimonio inalienabile e chi li possiede deve rimetterli a disposizione della collettività, anche con queste modalità anonime. Renderebbe un servizio alla comunità, dal punto di vista culturale e scientifico”. Per l’assessora comunale alla Cultura, Francesca Demontis, si tratta di “reperti di grande valore e il loro ritrovamento potrebbe significare che le coste stintinesi, con molta probabilità, hanno ospitato un insediamento già in epoca romana. Mostrano come il nostro territorio abbia una storia che deve ancora essere approfondita”.

Non si tratta del primo dono anonimo fatto al museo: tre anni fa erano stati consegnati un’ancora in piombo del periodo romano, alcuni resti di sculture, tanti pezzi di anfore con relativi tappi e ancora un pezzo, presumibilmente, di un sarcofago che porta in rilievo l’immagine di una Vittoria alata. Poi una coppetta di periodo medievale con inciso un simbolo cristologico. Reperti che, era stato scritto nel biglietto che accompagnava gli oggetti, erano stati rinvenuti nel 1976. La data è emblematica perché, anche quella, riporta al periodo in cui il paese era interessato dai lavori di scavo del porto Mannu.

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