Una città e i suoi sexy shop. Sempre più donne tra i clienti: “Mi dia qualcosa di carino per legare mio marito”

“Il mio non è un lavoro, è una missione: aiutare le persone a trovare complicità, benessere, e perché no, a sorridere”. Salvatore Monni, cagliaritano di 39 anni, non fa il benefattore o il terapeuta: da sette anni è il titolare di Porky’s, sexyshop al centro della città, fronte porto. Il negozio è luminoso, accogliente, di sottofondo una colonna sonora che va da Elvis Presley ai Cocteau Twins fino ai Beatles. Mentre Salvatore ci racconta del suo lavoro entrano uomini un po’ attempati, ragazzi e ragazze giovanissimi, una signora che cerca corde e nastri da bondage per legare suo marito.

“Ancora il sesso viene visto come un tabù di cui non si parla, invece qui vendiamo prodotti che aiutano le coppie a conquistare un po’ di divertimento e intimità: perché vergognarsi?”. Monni, in versione uomo mascherato, impersona Capitan Condom durante convention e manifestazioni: distribuisce gratuitamente preservativi aromatizzati alla frutta per ricordare che la prevenzione delle malattie è fondamentale nel sesso. Parte delle sue vendite inoltre sono destinate alla Lila per la lotta contro l’Aids.

Mentre fino a qualche anno fa il negozio era frequentato soprattutto da uomini, oggi quasi la metà delle clienti sono donne, “Segno che anche le signore sono sempre più esigenti e soprattutto non hanno pregiudizi”. Stessa opinione anche per Riccardo Sanna, proprietario dello storico SixtyNine, il primo sexyshop in Sardegna attivo dal 1995 al civico 69 di via Baylle, zona Marina, sempre a Cagliari: “La clientela femminile da noi supera quella maschile, spesso gli uomini si accontentano di un dvd, le donne chiedono invece accessori più particolari”. I vibratori vanno per la maggiore, si va dai venti euro per i modelli basic, in seconda posizione le classiche bambole gonfiabili ma se per quelle in plastica si spendono trentacinque euro ci sono le signorine in pelle sintetica e lineamenti in 3D che arrivano a cinquemila. Ampia la scelta sullo stile, si può optare per una bambola-poliziotto, una bambola-trans, per i fanatici di BayWatch c’è anche la bambola-Pamela. Tra gli articoli più venduti anche l’intimo, i prodotti per il corpo e i massaggi, alcuni commercianti fanno consegne a domicilio (la merce più richiesta senza scomodarsi da casa? Le confezioni maxi da 144 preservativi), per tutto ciò che non è esposto nei negozi ci pensa internet con spedizioni da tutto il mondo.

E a proposito di internet, pare che la rete stia penalizzando il mercato: “In tanti ormai preferiscono stare a casa da soli davanti a una chat o su Facebook – spiega ancora Sanna – alla ricerca di stimoli che non hanno voglia di trovare nella vita vera; certo, la realtà è un’altra cosa”. Allo stesso tempo però il web ha reso le scelte di acquisto sempre più ampie e variegate, e fino a qualche tempo fa era difficile che qualcuno cercasse una “altalena dell’amore” o una “sex machine”. Rimangono sul classico invece i clienti del No Tabù, il primo sexyshop automatico in Sardegna, si trova a Cagliari in via Alberti: i prodotti vanno dai tre ai quaranta euro, i clienti del No Tabù a differenza degli altri shop cagliaritani non hanno esigenze troppo sofisticate e gradiscono poco fetish e sadomaso. “Nonostante abbiamo tanti articoli diversi e fantasiosi, il più venduto resta sempre il vibratore”, ci fa sapere il titolare, che preferisce l’anonimato. Il punto vendita, aperto 24 ore su 24, permette di acquistare da un distributore automatico in totale privacy: un’idea imprenditoriale nata da due ex dipendenti di una importante società sarda, che in un momento di crisi dell’azienda hanno scelto di lasciare il lavoro e dar vita ad un’attività in proprio grazie ad un’indennità di buonuscita. “Un’idea un po’ folle e azzardata, ma per ora sembra andare bene”. Cagliari città bigotta e repressa, come la vorrebbero alcuni? “Non proprio – risponde Salvatore Monni – certo si vedono in giro tanti uomini tristi che non hanno il coraggio di confessare fantasie e desideri alle proprie compagne, ma in generale questa città sta cambiando. Nulla di tutto ciò che vendiamo qui è indispensabile, ma di sicuro aiuta le persone a star bene e vivere con piu’ leggerezza”. Anche le corde per legare i mariti? “Sembrerà strano, ma chi può usare delle corde simili con il proprio partner vive un rapporto intenso e improntato su una grande fiducia reciproca”. In sottofondo, John Lennon canta “Imagine all the people…“.

Francesca Mulas

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share