Tuvixeddu, dalla Regione 85 milioni alla Coimpresa di Cualbu

Dopo che il pignoramento di circa 125 milioni sui conti della Regione è diventato definitivo, con l’ordinanza del 26 maggio e l’esecutività del lodo arbitrale di tre giorni dopo, l’amministrazione sarda dovrà pagare circa 85 milioni di euro (77,8 milioni più spese processuali e interessi) per il contenzioso con Nuova iniziative Coimpresa sulla realizzazione di un quartiere ai margini della necropoli di Tuvixeddu. Il denaro verrà recuperato senza apportare tagli significativi ma con un accantonamento trasversale da ogni assessorato che, come prescrive la delibera che ha definito i plafond di spesa rispetto ai vincoli del patto di stabilità per il 2014, non potranno spendere più del 95% delle risorse assegnate.

Nel frattempo la Giunta precisa che “nessun giudice togato ha ancora deciso che la Regione debba versare questa ingente somma nelle casse della Nuova Iniziative Coimpresa a risarcimento della mancata costruzione di edifici in un’area riconosciuta da più sentenze di elevato valore archeologico e quindi non edificabile. Un vecchio accordo di programma del 2000 – ricostruisce l’ufficio stampa – ha portato a un contenzioso risolto da un lodo arbitrale che impone a maggioranza (due arbitri su tre) alla Regione il pagamento di quel presunto risarcimento dei danni. La sentenza di appello che entrerà nel merito di tutta la vicenda è in calendario per il mese di ottobre del 2016”. L’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru sottolinea di non essere stato “protagonista di questa lunga vicenda che dura da 14 anni, ma ne ha subito gli effetti. La Giunta si è insediata in mezzo a una raffica di provvedimenti che non mostravano certo una volontà di mediazione da parte dell’impresa – fa sapere ancora la Regione – L’11 marzo scorso veniva notificato l’atto di precetto, il 13 marzo si insediava il presidente Pigliaru, il 20 marzo la Giunta, il 21 marzo la stessa Giunta proponeva un’incontro a Nuova Iniziative Coimpresa, il 24 marzo partiva l’atto di pignoramento, notificato alla presidenza della Regione il 26 marzo, in cui si fissava l’udienza per il 16 aprile. L’1 aprile il primo e unico incontro. Poi è andato avanti il percorso che ha portato al definitivo congelamento delle somme e alla situazione attuale. Durante questo periodo hanno parlato gli atti giudiziari e non è stata possibile alcuna trattativa”.

La Giunta spiega che oltre al risarcimento, “mai riconosciuto dalla Regione né come diritto, né tantomeno nella sua quantificazione, valutata assolutamente fuori scala dall’arbitro di parte regionale”, le sentenze dei giudici amministrativi hanno confermato “l’inedificabilità dell’area di Tuvixeddu e Tuvumannu”. E mentre la Giunta accelera nell’azione di difesa delle risorse finanziarie della Regione, “per tentare di ridurre al minimo il danno economico per le casse pubbliche”, prosegue il procedimento di copianificazione con il Comune di Cagliari e con il Ministero dei Beni culturali per il risanamento dei colli finalizzato alla fruizione archeologica e turistica.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share