Turismo, il Crel: “Ha un ruolo centrale nell’economia sarda ma servono regia unica e fondi”

Il turismo è un settore economico e industriale strategico e deve avere un ruolo centrale e non gregario. È quanto emerso dal documento sul turismo presentato questa mattina dal Consiglio regionale dell’Economia e del lavoro (Crel) e inviato oggi a Giunta e Consiglio regionale. Il testo, oltre alla richiesta di una unica regia per il settore, contiene analisi e proposte alla Regione per la spesa dei fondi europei in funzione dello sviluppo turistico. “Queste risorse infatti possono concorrere al rafforzamento del settore se utilizzate in un quadro organico e coordinato che abbia l’industria delle vacanze come pilastro centrale”, ha sottolineato il presidente del Crel, Antonio Piludu. Due mesi di lavoro tra riunioni e audizioni hanno messo in luce le criticità del settore.

Occorre promuovere con una unica regia la Sardegna alla luce delle nuove tendenze – ha aggiunto Piludu – negli ultimi dieci anni sono cambiate le modalità, si scelgono le destinazioni via internet, si viaggia in aereo e si punta sul turismo specializzato: sport, natura, gastronomia e cultura, settori che laddove sono stati valorizzati hanno prodotto risultati in termini di lavoro e ricchezza”. Secondo il Crel il binomio sole e mare non è piu sufficiente, su questo terreno possono competere nuove realtà. Il documento evidenzia, inoltre, le carenze dell’azione di governo regionale. “Occorrono adeguate risorse sia per la formazione degli operatori che di sostegno alle imprese – ha precisato Gino Mereu, coordinatore della Prima commissione Crel – abbiamo uno straordinario patrimonio attorno al quale può essere costruito un sistema turistico che deve fungere da volano per sviluppo di settori, come la nautica da diporto, siti minerari dismessi, turismo equestre, la pescaturismo e tanti altri. Con queste strategie il contributo del turismo al Pil regionale non sarebbe più compreso fra il 5 e 7%, ma potrebbe crescere in maniera significativa”.

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