È stata fissata per martedì 21 maggio la discussione del pubblico ministero Marco Cocco sulla sua richiesta di rinvio a giudizio per 71 persone coinvolte nell’inchiesta “Geo&Geo” sull’Igea. Oggi davanti al Gup del Tribunale di Cagliari, Nicola Clivio, una parte degli indagati con le contestazioni minori ha avanzato domanda di patteggiamento o rito abbreviato, ma il giudice ha rinviato la decisione al 24 settembre prossimo.
Si è così aperta oggi, a quasi tre anni dalla chiusura dell’indagine, l’udienza preliminare sull’inchiesta della Procura incentrata sulla società in house della Regione Sardegna che ha il compito di gestire la messa in sicurezza delle aree minerarie. Le contestazioni, a vario titolo, vanno dalla truffa al peculato, dall’abuso d’ufficio alla turbativa d’asta e al voto di scambio. Davanti al Gup che dovrà decidere sul rinvio a giudizio sollecitato dal pm Cocco ci sono, tra gli altri, l’ex presidente della società Giovanni Battista Zurru, l’allora sindacalista Marco Tuveri, la dipendente Daniela Tidu, il consigliere regionale Giorgio Oppi (Udc) e il nipote Enrico.
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Le indagini sull’Igea erano iniziate nel 2012 e culminate nel 2015 con l’arresto, su ordine di custodia cautelare, di Zurru, finito ai domiciliari, e di Tuveri, trasferito invece nel carcere a Uta. Inizialmente erano state iscritte nel registro degli indagati 63 persone. Completate le indagini il pm, nel gennaio 2016, aveva notificato 95 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Dall’azienda – secondo le accuse – sparivano carburante, attrezzature e materiali della società, ma il sistema era più ampio e gli inquirenti hanno ritenuto che venissero truccati gli appalti e si dessero contratti a termine o lavori urgenti per ottenere voti nelle tornate elettorali. Alla fine di settembre 2017 il pm Cocco aveva formulato la richiesta di rinvio a giudizio per 71 persone. Oggi è iniziata l’udienza preliminare.
