Corpo e cervello sempre in movimento anche quando arriva l’età della pensione. Si chiama invecchiamento attivo: 120 over 65 saranno impegnati per tre mesi a Cagliari con il progetto condotto dagli specialisti dell’Università del capoluogo e del Coni. La ricerca è finanziata con 90mila euro e non ha precedenti in Europa. Si sviluppa attraverso un percorso che comprende attività motorie “dolci” e attività culturali. “Le neuroscienze hanno dimostrato che fare moto aiuta a vivere sani e più a lungo – ha spiegato la rettrice Maria Del Zompo presentando lo studio clinico Anzianità attiva e salute – le attività fisiche aiutano la socializzazione, aumentano la padronanza cognitiva e prevengono acciacchi e mali di vario genere”. Il progetto, curato dal dipartimento di Scienze mediche e sanità pubblica dell’ateneo di Cagliari e dal Coni Sardegna e finanziato da Fondazione di Sardegna e Università del capoluogo, prenderà il via a a gennaio e andrà avanti per dodici settimane. “Le ricadute sono sanitarie, sociali ed economiche – ha sottolineato Mauro Carta, responsabile scientifico del progetto – il 36% della popolazione italiana avrà più di 65 anni nel 2050 e ci saranno 180 milioni di anziani in Europa”. La collaborazione tra Università e Coni aveva già prodotto il progetto “A Chent’Annos in Salude”. “Abbiamo supportato per primi in Italia – ha ricordato il presidente del Comitato olimpico in Sardegna, Gianfraco Fara – la bontà degli effetti sulla terza età di un protocollo di attività fisica vigorosa verso uno di attività fisica lieve-moderata su parametri fisici, biomeccanici, metabolici, e psicologici”.
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