Tragica estate: 9 morti in acque sarde. Allo studio il Piano di rischio balneare

Sono nove in totale le persone che hanno perso la vita quest’estate, sino a oggi, sulle coste sarde. Cinque in tutto quelli deceduti in mare, quattro le morti in spiaggia per malori. E per una triste coincidenza sia il primo della stagione che l’ultimo erano sub professionisti: il primo, Bruno De Silvestri, anche campione di apnea, è morto ai primi di giugno a Porto Corallo. L’ultimo è stato il pescatore subacqueo che ha perso la vita nella spiaggia di Nora (Cagliari) dieci giorni fa.

In mezzo le altre tragedie, che hanno coinvolto da Nord a Sud dell’Isola oltre trecento uomini delle Capitanerie di porto impegnati nei controlli a tappeto predisposti dal primo giugno per l’operazione della Guardia costiera nazionale ‘Mare sicuro 2019’, ora agli sgoccioli. Tra gli interventi quello, vano, per tentare di salvare la vita all’ex ministro dell’Economia e presidente di Unicredit, Fabrizio Saccomanni, morto a Puntaldìa (San Teodoro), mentre passeggiava sugli scogli. O quello per il terribile incidente accaduto a un turista che voleva fare una foto dallo ‘scoglio del genovese’ a S’Archittu (Cuglieri).

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Ma sono stati decine gli interventi che invece si sono risolti con il salvataggio di bagnanti e diportisti, grazie anche ai servizi di salvamento di cui i Comuni si sono dotati nella maggior parte dei litorali di tutta la Sardegna, anche con l’utilizzo dei ‘cani bagnini’.

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In attesa di conoscere nel dettaglio il bilancio degli interventi delle Guardie costiere dell’Isola, anche in riferimento ai controlli sul fronte ambiente e inquinamento, intanto venerdì scorso si è svolta la prima riunione del tavolo tecnico istituito per redigere il Piano regionale del rischio balneare: “Un importante strumento di tutela della sicurezza dei cittadini che frequentano le coste della Sardegna – ha sottolineato l’assessore regionale dell’Ambiente, Gianni Lampis -. Il Piano sarà concepito in linea con il nuovo orientamento del Codice della Protezione civile che individua il concetto di prevenzione come elemento fondamentale per limitare i danni e le conseguenze degli eventi emergenziali”.

L’attenzione della Giunta regionale ha già consentito di prolungare il servizio di salvamento a mare nelle spiagge dell’Isola grazie ad ulteriori fondi destinati ai Comuni: 242mila euro, oltre a un milione di euro stanziato precedentemente, per garantire la copertura delle spese sostenute dai comuni costieri. Durante la riunione – alla quale hanno partecipato Regione, Protezione civile, Forestas, Conservatoria delle coste, Prefettura di Cagliari, Areus, Capitaneria di porto di Cagliari, Direzione marittima di Olbia e Corpo forestale – è stata sottolineata l’importanza dell’approccio multidisciplinare per regolamentare le attività di prevenzione e di emergenza nelle zone costiere, dove si concentrano molteplici attività di balneazione, diportismo, sportive, di ristoro e di intrattenimento che comportano alcuni scenari di rischio.

Tra i temi affrontati, anche il rischio inquinamento e la qualità delle acque di balneazione, la pianificazione dell’utilizzo dei litorali e le concessioni demaniali. Infine, si è deciso di coinvolgere nel tavolo tecnico anche vigili del fuoco, Arpas, Adis ed Enas. (mar.pi.)

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