Traffico e spaccio di droga, 15 arresti nell’Isola per associazione a delinquere

Si erano spartiti il traffico di droga in Sardegna, dividendo il territorio in due senza mai pestarsi i piedi, collaborando per far arrivare lo stupefacente dalla Penisola e, da settembre dello scorso anno a febbraio 2018, hanno movimentato 85 chili di cocaina e 1,5 chili di eroina. Un’associazione molto pericolosa, come l’ha definita lo stesso comandante provinciale dei carabinieri di Cagliari, Luca Mennitti, che nonostante gli ingenti sequestri di droga portati a termine dai militari, circa 16 chili, continuavano a importarne senza sosta. Proprio per questa ragione i carabinieri e la Dda di Cagliari sono intervenuti eseguendo 15 fermi per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. In manette questa mattina sono finiti Sandro Arzu, 49 che insieme ai fratelli Italo, 52, Luca 44 anni, Roberto, 51 e Andrea Ferreli, 41 anni, tutti di Arzana, erano al vertice del gruppo criminale che gestiva il traffico di cocaina nel Sud Sardegna. Nel nord dell’isola lavorava, invece, il gruppo capitanato da Alessandro Ghisu, 30 anni, di Ghilarza fermato insieme agli altri componenti della banda. Il gruppo aveva contatti con la ‘ndrangheta e con i trafficanti di droga albanesi che li rifornivano di cocaina.

I NOMI. I fermati sono Italo Arzu, 52 anni, Luca Arzu (44), Roberto Arzu (51), Sandro Arzu (49), Andrea Ferreli (41) e Vincenzo Piras (41), tutti originari di Arzana; l’algherese Pietro Fadda (31), Bruno Fanni, 60 anni di Tortolì, Alessandro Ghisu (30) di Ghilarza, Salvatore Muntone (34) di Nuoro, Sebastiano Nuvoli (33) di Sindia, Graziano Obinu (33) di Nuoro, Giovanni Piu (34) di Sassari, Luca Zedde (28) di Sorgono e Alessandro Tedde (32) di Sassari.

Sia Sandro Arzu che Alessandro Ghisu erano già noti alle forze dell’ordine. Il primo ha già scontato 26 anni di carcere per aver ucciso il presunto assassino di suo padre, Ghisu nel 2008 era stato arrestato per una rapina all’ufficio postale di Olbia. I due agivano in collaborazione: facevano arrivare la partita di cocaina, la dividevano incontrandosi in qualche ovile e poi la distribuivano agli spacciatori sul territorio. La droga arrivava in Sardegna a bordo di auto condotte da corrieri spesso incensurati che sbarcavano nei porti di Cagliari e soprattutto Olbia, come il pensionato Renato Antonietti, bloccato il 10 febbraio a Olbia (qui sotto il video del sequestro): in auto nascondeva 5,5 chili di cocaina. Gli altri sequestri portati a termine dai carabinieri risalgono al 14 novembre 2017 a Sindia, dove fu bloccato Leonardo Saba con 6 chili di cocaina, il 22 novembre dello stesso anno al porto di Olbia dove furono arrestati Mattia Cocco e Claudia D’Andrea trovati in possesso di 1,5 kg di eroina e il 27 gennaio a Barisardo dove finì in manette Diego Lai e furono sequestrati 2,3 chili di cocaina. Ben 32 gli episodi legati al traffico di stupefacenti accertati, 85 i kg di cocaina che avrebbe movimentato l’associazione, investendo all’ingrosso in pochi mesi 3,2 milioni di euro.

L’operazione è partita alle prime luci dell’alba, quando i Cacciatori di Sardegna eseguito i quindici fermi in vari centri dell’Isola. L’intervento ha impegnato oltre 120 carabinieri delle compagnie di Carbonia, Cagliari, Nuoro, Lanusei, Sassari, Bonorva, Macomer, Iglesias, San Vito e Quartu, accompagnati da unità cinofile.

Le indagini, partite lo scorso settembre, sono state condotte dai carabinieri di Carbonia e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Cagliari. I dettagli dell’operazione saranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle 1 nella sede del Comando provinciale di Cagliari, in via Nuoro.

 

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