Traffico di droga e banconote false nell’Oristanese, 11 persone arrestate

Più di un anno di indagini per chiudere il cerchio su una banda specializzata nello spaccio di sostanze stupefacenti e di banconote false: undici persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Oristano con un’operazione, denominata “Melograno”, cominciata all’alba e conclusasi nel tardo pomeriggio. Eseguite dieci ordinanze di custodia cautelare, sette in carcere e tre ai domiciliari, mentre l’undicesima persona è stata arrestata in serata in flagranza di reato: durante una perquisizione in casa sono state sequestrate una quindicina di fiale di Chabod, una droga a base di anfetamine che non era mai stata segnalata finora in provincia di Oristano. L’inchiesta era partita nel settembre del 2016 a seguito di un banale controllo stradale. L’autista, un pregiudicato di Villaurbana (Oristano), Giovanni Dessì, di 53 anni, aveva troppi soldi appresso rispetto a quelle che erano le sue possibilità.

“Una serie di accertamenti e verifiche incrociate – ha spiegato in conferenza stampa il capitano dei carabinieri Francesco Giola, comandante della Compagnia di Oristano – ha permesso subito di capire che Dessì quel denaro se lo procurava in maniera illegale”. Sono stati quindi ricostruiti i contatti e i rapporti tenuti dal pregiudicato con una rete di sospetti, ed è così emerso un vasto traffico di droga – soprattutto hascisc e marijuana smerciata al minuto – ma anche di banconote false prodotte in Campania. Spaccio di stupefacenti e denaro che avveniva in pieno giorno nelle strade di Oristano e si spingeva fino agli ovili del circondario. Nella rete sono finiti ad uno ad uno Giovanni Mocci, 54 anni, residente nella borgata agricola oristanese di San Quirico, e la moglie Romina Ibba, 46, originaria di Cagliari; Mario Murgia, 51, di Marrubiu (Oristano); Domenico Lai, 38, di Ottana (Nuoro); Andrea Cauli, 48, di San Quirico e il figlio Matteo, 25; Michele Illotta, 48, di Simaxis (Oristano); e due ambulanti, Giuseppe e Luigi Ambrosio, di 49 e 26 anni, originari di San Giuseppe Vesuviano (Napoli) ma residenti nell’Isola. Quest’ultimi due e il ragazzo di 25 anni sono ai domiciliari. Gli ambulanti napoletani erano i fornitori delle banconote false, taglio da 20 e 50 euro, che poi venivano spacciate nell’oristanese da alcuni degli arrestati. Alla conferenza stampa erano presenti anche il procuratore della Repubblica di Oristano Ezio Domenico Basso e il comandante provinciale dell’Arma Luciano Paganuzzi.

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share