#SvegliatiSassari, Mos: “Nessuno sia giudice degli affetti altrui”

“Finalmente ci siamo: in più di cento piazze, in tutta Europa, centinaia di migliaia di persone suoneranno la sveglia all’Italia, perché l’ora dei diritti è arrivata anche da noi”. Comincia così il comunicato stampa diffuso da Massimo Mele del Movimento Omosessuale Sardo, organizzazione sassarese che ha alle spalle dieci anni di attività sul tema dei diritti civili e oggi porta in piazza Italia dalle 18 la manifestazione #SvegliatiSassari in contemporanea con tutto il paese.

“Sono passati 10 anni dalla nascita del Comitato sassarese a sostegno del registro delle unioni civili. Allora mobilitammo gran parte della città e, in pochi giorni, raccogliemmo cinquemila firme a sostegno dell’approvazione del registro avvenuta nel 2011. Ora, finalmente, quella lotta potrebbe diventare realtà e anche l’Italia ‘potrebbe’ diventare un paese civile. Diciamo potrebbe perché la proposta di legge che la prossima settimana approderà in Senato, frutto di estenuante mediazione fra chi auspicava l’estensione del matrimonio e chi vorrebbe negare qualsiasi diritto a gay e lesbiche, è ancora sotto l’attacco dell’ala più conservatrice del Parlamento che attraversa ‘democraticamente’ tutti i partiti. Il disegno di legge ‘Cirinnà’ prevede infatti un nuovo istituto, le cosiddette Unioni Civili, accessibile solo alle coppie omosessuali e la regolamentazione delle convivenze di fatto sia etero che omosessuali. Non siamo quindi disponibili a nessuna ulteriore modifica, né per quanto riguarda l’impianto della legge né nella sua parte più controversa, la stepchild adoption. Tema su cui si è scatenato il delirio dei gruppi fondamentalisti cattolici e degli integralisti in Parlamento, arrivando persino a proporre il carcere per chi dovesse accedere alla GPA (gestazione per altri) anche all’estero. Come se uno guidasse a sinistra in Inghilterra e, per questo, venisse arrestato in Italia dove è vietato. Deliri o no, il solo fatto di concentrare la discussione su una pratica vietata in Italia e che niente ha a che vedere con le Unioni civili non è solo scorretto ma vergognoso e strumentale e indegno di una democrazia ‘civilizzata’. Le famiglie gay e lesbiche sono una realtà, così come lo sono le coppie di fatto etero ed omosessuali. Nessuno può decidere in che modo dobbiamo vivere le nostre relazioni, i nostri affetti e le nostre vite. E nessuno può ergersi a giudice di sentimenti come la genitorialità che, spesso, ha bisogno di supporto nelle coppie omosessuali così come in tantissime coppie eterosessuali che utilizzano la fecondazione artificiale o la gpa per realizzare il desiderio innato di genitorialità e di famiglia. Solo quando capiremo che è l’amore che caratterizza una famiglia e non l’orientamento sessuale delle persone, forse riusciremo ad abbattere quell’80% di violenze contro donne e minori che si consumano proprio in quella famiglia che, a parole, si vorrebbe difendere. E non parliamo certo di famiglie gay e lesbiche”.

“La posta in gioco quindi non sono semplicemente le coppie gay e lesbiche e le convivenze – conclude il portavoce di Mos – ma i valori fondanti della nostra convivenza civile: laicità, libertà e uguaglianza. Non lasciamo che il fondamentalismo e il bigottismo invadano le nostre vite. Svegliati Sassari, svegliati Italia!”

 

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share