Strangola la moglie e poi si toglie la vita: lui non accettava la separazione

Non accettava la fine del rapporto, la volontà della moglie di separarsi Carlo Cincidda, il 62enne che questa mattina ha ucciso la coniuge Paola Sechi, 51 anni, nella loro abitazione di via Brigata Sassari a Senorbì, nel sud Sardegna. Sarebbero queste le ragioni che hanno portato alla tragedia di oggi: ne sono convinti i carabinieri che stanno lavorando per ricostruire dettagliatamente la vicenda. Il rapporto tra i coniugi si sarebbe incrinato alla fine dello scorso anno.

Nonostante in paese tutti dicano che erano una coppia unita e senza problemi, in casa le cose non andavano bene, ci sarebbero stati continui confronti e discussioni, accentuati a seguito dell’annuncio da parte della donna di volersi separare. Questa mattina intorno alle 9.30, mentre i due si trovavano in casa da soli, ci sarebbe stato l’ennesimo litigio. Cincidda avrebbe perso il controllo, strangolando la moglie. L’uomo è poi uscito di casa, si è allontanato a bordo dell’auto della consorte, ha raggiunto la cantina sociale in via Piemonte dove aveva lavorato fino all’anno prima, è salito su una cisterna ed è saltato nel vuoto da un’altezza di oltre dieci metri.

 

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