Souvenir sulla Sardegna fatti in Cina e venduti da pakistani: spunta “u mafiusu”

U mafiusu” e “a mafiusa“. Si dice così in siciliano. E sono un lui e una lei di porcellana. Sotto la scritta “Sardegna“. Il souvenir è in vendita in svariati negozi di Cagliari gestiti da pakistani. Certo, un errore, ma anche una storia che strappa qualche sorriso.

La coppia di mafiosi – lui in abito e con la coppola, lei con un vestito rosso fuoco (nella versione originale) -, è stata scoperta in alcune rivendite de La Marina, storico quartiere davanti al porto, meta imperdibile per i tantissimi turisti che sbarcano a Cagliari, a bordo delle crociere, ma anche in aereo. Così racconta L’Unione Sarda in edicola.

Sul souvenir “mafioso”, che fa bella mostra tra nuraghi e Quattro Mori sempre di porcellana, il commerciante pakistano ha detto: “Non è colpa mia, la merce me la forniscono i cinesi“. Insomma, un corto circuito internazionale e commerciale, un epic fail con la mafia che resta “marchio” d’esportazione, ma c’è un errore clamoroso: la Sardegna non è la Sicilia.

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