“Sì all’eutanasia, no alla sofferenza”. Don Ettore Cannavera sfida la Chiesa

Non lo dice per la prima volta. Anzi, nella Chiesa ha cominciato la sua battaglia per l’eutanasia tempo fa. “Ho firmato anche io il referendum per l’eutanasia legale e organizzato due incontri con docenti universitari, per questo sono stato ‘richiamato’ dal Vescovo di Cagliari per chiarire le mie idee”. Lo ha rivelato don Ettore Cannavera, che nel 1994 ha fondato a Serdiana La Collina, comunità che ospita minori agli arresti per reati gravi ammessi a pene alternative, intervenendo al Congresso dell’associazione Luca Coscioni in corso a Roma.

“La vita è sì un grande bene che ci è stato dato, ma non è totalmente a nostra disposizione, ma delle relazioni, delle persone. Bisogna combattere la solitudine di chi muore – ha detto al microfono -. Nella mia visione di fede Dio è amore, non siamo individui singoli… io…io… conta la relazione con gli altri, il ‘noi’. Una caratteristica fondamentale dell’essere umano è la relazione”. E ancora: “Sono d’accordo che si possa mettere termine alla vita terrena. Non lo chiamerei suicidio assistito, ma condiviso. La vita non viene tolta ma trasformata, perché accanirsi e tenere le persone nella sofferenza, a fare che? A chi appartiene la nostra vita, non al singolo, ma alla comunità, alla nostra famiglia, a tutti. È un bene comunitario”, sono le parole riportate nel comunicato stampa dell’associazione.

“Se a fronte di atroci sofferenze la decisione migliore per qualcuno è interrompere la vita allora io gli dico: fallo serenamente, sarai benedetto dal Padre Eterno”

Don Ettore Cannavera

“Sull’eutanasia è ora di aprire un dibattito anche teologico all’interno della Chiesa cattolica – ha sottolineato Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni -, intesa non semplicemente come gerarchie vaticane ma come comunità dei credenti. Quel 52 per cento di praticanti assidui della messa che a nord est sono a favore della possibilità di un medico di terminare la vita del paziente su sua richiesta (fonte IPSOS , Il Gazzettino)  indicano l’esistenza di quello che il grande filosofo e esponente dell’esistenzialismo cristiano Pietro Prini definiva ‘scisma sommerso’. Ringrazio don Ettore Cannavera perché il suo intervento al Congresso dell’associazione Luca Coscioni aiuta ad aprire finalmente quel dibattito all’interno della chiesa cattolica, a far emergere quello scisma”.

GUARDA UN ESTRATTO DELL’INTERVENTO

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