Sgominata la banda delle slot machine, carabinieri arrestano dieci persone

Prendevano di mira le agenzie di assicurazione e trasporto valori delle società addette al ritiro degli incassi delle slot machine, ma anche i bar, le tabaccherie, i distributori di benzina. Una banda – composta da persone di etnia rom e italiani – ben organizzata responsabile, secondo quanto accertato dai carabinieri, di almeno 18 furti e tre rapine tutte messe a segno tra il 2016 e il 2017.

Lo hanno scoperto i carabinieri della Compagnia di Carbonia che questa mattina, insieme ai colleghi di Sant’Antioco, Decimoammanu e Genova hanno fatto scattare l’operazione denominata “Slot machine”. Dieci le persone finite in manette – tre in carcere e sette ai domiciliari – una quella sottoposta all’obbligo di dimora e altre tre all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

In carcere sono finiti Nicola Wolfgang Martorana, 29 anni Alessandro Rampati, 41 e Jonathan Satta, 22 anni tutti di Carbonia. Ai domiciliari sono invece finiti Muhamed Adzovic, 54 anni, Slatko Adzovic, 27 anni, Mile Coplumbo Milanovic, 21 anni, Cristian Loddo, 31 anni, il 28enne Vlastimir Radu, (tutti sono residenti nel campo rom Sirai di Carbonia) e Alessandro Sulas 33 anni. È stata applicata, invece, la misura dell’obbligo di dimora al cagliaritano Argento Ahmetovic, 32 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria infine per Fabio Cadeddu, 30 anni di Carbonia e Alessandro Cossu, 26 anni, nato Portoferraio.

Le indagini che hanno portato oggi all’operazione “Slot Machine” sono iniziate a maggio del 2016 e si sono concluse a giugno dell’anno dopo. I carabinieri di Carbonia sono riusciti a individuare il gruppo criminale che operava principalmente a Carbonia, Iglesias, Sant’Antioco, Villamassargia e Decimomannu, mettendo a segno furti in abitazioni e aziende e rapine. Gli accertamenti sono partiti a seguito di alcuni furti ai danni di alcune sale giochi, attività in cui erano installate slot machine, ma anche bar, ristoranti, tabaccherie e distributori di benzina.

I malviventi erano entrati e avevano svuotato le macchinette, danneggiando i locali. La banda, secondo quanto accertato dai carabinieri di Carbonia, agiva di notte. Effettuava prima una lunga serie di sopralluoghi, studiava gli obiettivi e poi entrava in azione: una persona faceva il palo, mentre le altre si occupavano prima di disabilitare i sistemi d’allarme, utilizzando anche sofisticate apparecchiature elettroniche come il “Jammer” che consente di disabilitare l’allarme sonoro, e poi di svaligiare le attività commerciali. I carabinieri dopo i primi furti hanno avviato una serie di accertamenti che hanno permesso di individuare i componenti della banda. Alcuni elementi del gruppo criminale, oltre ai furti e alle rapine, erano specializzati anche nella compravendita di armi recuperate duranti i furti. Pistole e fucili che in almeno tre occasioni sono state utilizzate anche per mettere a segno rapine ai danni dei corrieri delle società incaricate del ritiro del denaro delle slot.

“L’operazione – hanno evidenziato oggi i carabinieri – ha messo in evidenza l’elevato grado di coesione e accordo per finalità criminose, tra i componenti della banda composta da personaggi noti di Carbonia e soggetti di etnia Rom originari della Serbia ed Ex-Jugoslavia, che vivono da tempo nelle roulotte presso il locale campo nomadi Sirai”. Questa mattina mentre venivano notificate le ordinanze sono state anche eseguite sette perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati un fucile, otto cartucce calibro 7,65, un Jammer, due apparati ricetrasmittenti e materiale da scasso utilizzato per mettere a segno i furti.

Ma.Sc.

 

Ecco il video di uno dei colpi

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