Il Savi boccia le trivelle della Saras ad Arborea

Bocciato dal Savi, l’ufficio regionale che si occupa di Sostenibilità amnbientale e valutazione impatti, il Progetto Eleonora targato Saras.

Bocciato dal Savi, l’ufficio regionale che si occupa di Sostenibilità ambientale e valutazione impatti, “il pozzo esplorativo che la Saras intende realizzare a S’Ena Arrubia, nel territorio di Arborea, è definitivamente archiviato”. Lo afferma l’assessore all’Ambiente Donatella Spano, che precisa: “Non è necessario alcuna delibera di giunta, il progetto è improcedibile perché in contrasto sia con il Piano paesaggistico sia con il Piano urbanistico comunale di Arborea”, uno dei pochi in Sardegna ad aver recepito gli indirizzi del P.p.r.

Nessun ulteriore passaggio, dunque: le trivelle della Saras non entreranno in funzione a S’Ena Arrubia, perché l’insediamento di impianti industriali nella fascia costiera non è possibile.
Ad Arborea, dove i progetti della Saras hanno incontrato l’opposizione dei residenti organizzati nel comitato “No Eleonora”, “la soddisfazione è grande, ma stando alla decisione dell’Ufficio regionale, tutta basata sui divieti imposti dal Piano paesaggistico, non si può escludere che la Saras non decida di ripresentarsi nei territori che non si estendono fino alle fasce costiere protette”, afferma Manuela Pintus del comitato del fenicottero. L’area interessata dal progetto della Saras è infatti vasta 44.000 ettari e comprende ben 17 comuni, con ogni evidenza non tutti ‘coperti’ dalla bocciatura del Savi.

“Prendiamo atto di questa bocciatura – continua Pintus – per incompatibilità con il Piano paesaggistico, ma la conferenza di servizi ha messo in evidenza molte altre criticità di carattere
economico, tecnico, ambientale e sanitario. Per questo chiediamo che la Giunta dia comunque un parere politico e che la Saras prenda attom oltre che del volere popolare, anche della non fattibilità generale di progetti simili, astenendosi dal ripresentare iniziative di questo tipo”.

Le criticità legate alla realizzazione del pozzo esplorativo erano state messe in luce durante l’ultima conferenza di Servizi tenuta a Cagliari, a cui aveva partecipato in qualità di perito del Comune di Arborea il dott. Vincenzo Migaleddu, che oggi attacca la Regione: “È stata scelta la via ‘estetica’ – dice il presidente Isde – Medici per l’ambiente Sardegna – pertanto è necessario mantenere ancora elevato il livello di attenzione su tutti i progetti di trivellazione on e off-shore”.
“Colpisce infatti che le criticità sanitarie siano state relegate in secondo piano, per esempio quelle legate alla fuoriuscita di idrogeno solforato dal sottosuolo, causa di disturbi neuro-psicologici, danni al sistema nervoso, edema polmonare e morte immediata. Altri problemi di carattere sanitario sarebbero sorti a causa del Tenorm, acronimo con cui s’identifica il materiale radioattivo presente nelle rocce di scavo, e dallo stesso Radon, individuato sì in quantità elevate dalla stessa proponente, eppure del tutto ignorato dagli uomini della Saras. Visto che ad Arborea si parla di rigassificatori, occorre allora che la comunità continui a porsi il problema se il gas, sia quello presente nel sottosuolo sia quello che potrebbe arrivare dal mare, rappresenti un modello di sviluppo compatibile con una produzione agricola e zootecnica di qualità”.

“In merito alla richiesta di Valutazione per l’€™esplorazione di gas metano prendiamo atto di quanto comunicato dal Servizio sostenibilità ambientale, valutazione impatti e sistemi informativi ambientali”. Ȁ™ quanto afferma attraverso una nota la Saras s.p.a., in seguito alla pronuncia del Savi. “Tale pronuncia – sottolinea il gruppo petrolifero – è fondata su una asserita non conformità a norme di natura urbanistica, senza entrare nel merito della compatibilità ambientale del progetto stesso”. L’azienda valuterà il da farsi dopo aver attentamente esaminato tutti i documenti. “Saras ribadisce la validità del proprio operato, supportato da approfonditi studi e analisi di carattere tecnico-ambientale. Questa decisione – prosegue la nota – non intacca l€’impegno profuso finora in investimenti e sviluppo di conoscenze per generare valore nel territorio, nel rispetto della compatibilità ambientale>.

Piero Loi

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