Focus sulle umane passioni, i sogni e i desideri con la Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018 – 2019 organizzata dal CeDAC/Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna al Teatro Civico di Alghero con il patrocinio e il sostegno del Comune di Alghero in collaborazione con la Fondazione Meta. Undici spettacoli in cartellone, tra dicembre e aprile, tra intriganti corrispondenze personali e trasposizioni di capolavori della letteratura, poetiche narrazioni, inedite e divertenti commedie e avvincenti pièces contemporanee, accanto alle raffinate coreografie d’autore, per un ideale viaggio tra parole e note, visioni ed emozioni.
Tra i protagonisti Lella Costa e Mascia Musy, Antonio Catania e Nicolas Vaporidis con Maurizio Mattioli e Gabriella Silvestri, Donatella Finocchiaro e Fabio Troiano, Ascanio Celestini, Nicola Pistoia, Max Pisu, Marina Massironi e Roberto Citran. Il regista Michele Sinisi mette in scena “I Promessi Sposi”, si parla d’amore e d’arte, si riflette sulle moderne tragedie e sulle difficoltà del quotidiano, in una programmazione pensata per un pubblico amante della prosa e della danza, preparato e attento ma anche curioso delle novità. Sotto i riflettori nomi di punta del teatro italiano e divi del grande e del piccolo schermo accanto ad affermate compagnie di danza come Naturalis Labor, NoGravity Dance Company e MM Contemporary Dance Company.
Si rinnova l’appuntamento con la Stagione del CeDAC con una programmazione varia e interessante pensata per affascinare e incuriosire gli spettatori della città catalana e quest’anno, per venire incontro alle numerose richieste, si è deciso di inserire un doppia replica per ben quattro spettacoli, un esperimento che nasce dalle sollecitazioni e dal crescente gradimento del pubblico.
Una conferma del coinvolgimento dei cittadini nella vita culturale, e del ruolo del teatro e più in generale dello spettacolo dal vivo, occasione di divertimento e di riflessione sulle questioni cruciali del presente, attraverso la forza evocativa e il pathos dei linguaggi della scena, che permettono di immedesimarsi in storie e personaggi di epoche e luoghi lontani, di comprendere meglio – nel bene e nel male – il senso dell’umano.