Sassari, intervento al femore da record: paziente di 108 anni finisce sotto i ferri

Sabato si è fratturata la testa del femore in un incidente domestico, domenica è stata operata e ha già mosso i primi passi. La particolarità di quello che potrebbe sembrare un normale intervento chirurgico nel reparto di Ortopedia del Santissima Annunziata di Sassari è l’età della paziente: 108 anni. Per circa un’ora la nonnina di inizio Novecento è stata sotto i ferri dell’equipe della struttura di Clinica ortopedica diretta dal professore Carlo Doria. “La signora è arrivata nel nostro reparto sabato sera, dopo un infortunio domestico e domenica mattina è stata subito operata – spiega Doria -. Siamo intervenuti rispettando le linee guida in quel periodo di tempo, detto anche ‘golden hour‘, che va dall’evento traumatico fino alle 48 ore successive, durante il quale vi è la più alta probabilità che un immediato trattamento chirurgico possa evitare complicanze anche gravi”.

L’intervento è riuscito, grazie anche alle condizioni della nonnina finita in ospedale. “L’abbiamo già fatta alzare – aggiunge il chirurgo dell’Azienda ospedaliero universitaria sassarese – e l’obiettivo è quello di consentirle un rientro a casa già da questo fine settimana. Abbiamo richiesto, inoltre, anche le analisi di un campione cartilagineo della testa del femore, che non presentava segni di artrosi. Una condizione che ci fa capire come i nostri centenari rappresentino un vero e proprio patrimonio per la Sardegna”. Grazie agli interventi chirurgici per fratture di gambe, bacino, chirurgia della mano, artroscopia (oltre 80 nel 2018) e impianto di protesi (oltre 120 nel 2018), l’Ortopedia e Traumatologia del Santissima Annunziata è il reparto di riferimento per la traumatologia nel Nord Sardegna. “Siamo orgogliosi di questi risultati – afferma Nicolò Orrù, direttore generale pro tempore dell’Aou di Sassari – perché, nonostante le difficoltà che quotidianamente la nostra sanità affronta, la nostra azienda dimostra di essere in grado di gestire in maniera efficiente anche pazienti delicati. Una risposta che arriva grazie alla stretta sinergia e compartecipazione tra le due anime dell’Aou, quella ospedaliera e universitaria impegnati sempre sullo stesso fronte nell’interesse dei pazienti e con la giusta attenzione alla formazione dei nostri giovani medici del domani”.

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