Sassari, il questore dice “no” alla manifestazione per i diritti civili

Piazza d’Italia a Sassari è troppo piccola per due manifestazioni: da una parte ci sono quelli che sostengono le unioni civili e chiedono una legge che punisca il reato di omofobia, dall’altra chi è contro tutto questo. E così il questore ha deciso: vietata la manifestazione dei primi, spazio agli altri.

Il provvedimento è stato comunicato ieri al Movimento Omosessuale Sardo che già da tempo aveva deciso di portare anche nel centro sassarese l’iniziativa nazionale “Svegliati Italia. è ora di essere civili” in programma per sabato 23 gennaio: alla manifestazione, promossa in vista della discussione in Parlamento del decreto legge sulle unioni civili (in aula il prossimo 26 gennaio) hanno già aderito ottanta città italiane, Cagliari e Sassari comprese. Alle cinque di sera in tutta Italia in un flash mob collettivo suoneranno sveglie e allarmi per “far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto. Perché è davvero ora – si legge nella presentazione dell’evento – che in Italia ogni amore venga riconosciuto e che i figli e le figlie di tutte e tutti siano tutelati. È ora, insomma, di essere civili e di fare un primo passo verso la piena uguaglianza”.

Ieri è arrivato però lo stop del questore di Sassari: niente manifestazione in piazza Italia per “SvegliatiSassari”, coordinata dalle associazioni riunite in Diritti al Cuore e Sardegna Pride. Il motivo? Nella stessa piazza qualche ora prima ci saranno le Sentinelle In Piedi, le forze dell’ordine vogliono così evitare il contatto tra i due gruppi di manifestanti.

“Ci siamo recati in Questura per trovare una soluzione al problema – dicono i portavoce del Mos – dato che la ‘veglia’ del gruppo di cattolici omofobi è prevista nel primo pomeriggio fino alle 17:30. Abbiamo chiesto di anticipare di 30 minuti (fino alle 17:00) la loro contromanifestazione e di posticipare la nostra di un’ora, dalle 18:00, per permettere lo svolgimento di entrambe le manifestazioni, così da non creare tensioni e non cedere alla loro provocazione. Ma il Questore è stato irremovibile. Piazza vietata per i sostenitori della legge sulle unioni civili e permessa solo a chi manifesta contro gay e lesbiche, contro le unioni civili e per l’omofobia”.

I rappresentanti del Mos parlano di provocazione: la ‘contromanifestazione’ delle Sentinelle in Piedi proprio nello stesso giorno in cui in tutta Italia si mostra sostegno alle unioni civili e alla legge contro l’omofobia è inaccettabile. “‘SvegliatiSassari, è ora di essere civili’ è un evento pubblicizzato da tempo, così come la mobilitazione a livello nazionale. A Sassari centinaia di persone hanno già dato la loro adesione, così come associazioni, partiti, sindacati e rappresentanti delle Istituzioni, dal Sindaco alla presidente del Consiglio. Crediamo quindi che il compito di un questore, degno di questo nome, sia quello di fare in modo che tutti possano manifestare per le proprie idee, persino provocatori di professione e dispensatori di odio come le Sentinelle in Piedi. Ma troviamo inaccettabile che la piazza venga vietata a chi sostiene i diritti per permettere solo a chi è contrario di manifestare”.

Gli organizzatori di “SvegliatiSassari” sperano in un ripensamento dal Questore ma fanno sapere che comunque in piazza ci saranno. Nella serata di ieri è arrivata anche una nota da parte dell’associazione cagliaritana Arc che organizza lo stesso evento anche nel capoluogo: “Con stupore e disappunto, senza esitazioni manifestiamo solidarietà e sostegno al Movimento Omosessuale Sardo e a tutte le altre associazioni coinvolte nell’organizzazione di ‪’Svegliati Sassari’‬. Ci auguriamo che il Questore riveda il proprio ingiustificato divieto – divieto che inevitabilmente provocherebbe malumori e disordine – e permetta il normale svolgimento del flash-mob”.

Confermato invece l’appuntamento con ‘SvegliatiCagliari‘: associazioni, partiti politici, cittadini si ritroveranno nel pomeriggio di sabato dalle 16 nella scalinata davanti alla Basilica di Bonaria. “Prendiamo la sveglia dal comodino, stacchiamo l’orologio dal muro, ritiriamo fuori quello da polso, settiamo la sveglia sullo smartphone e portiamo tutto in piazza per un flash-mob che sveglierà l’Italia sul tema dei diritti. Faremo suonare nello stesso momento tutto quello che avremo, batteremo il tempo con le mani sulle lancette e alzeremo i nostri cuori egualitari per far capire a chi ci governa che il tempo è davvero scaduto”.

Francesca Mulas

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