Sassari, 24 pazienti positivi in reparto: analisi a tappeto in Medicina interna

Prosegue l’indagine epidemiologica dell’Aou di Sassari a seguito del cluster di infezione Covid nel reparto di Medicina interna del Santissima Annunziata. Al momento il monitoraggio ha permesso di individuare la positività di 24 pazienti (+10 rispetto a venerdì scorso). È in fase di accertamento, invece, la condizione di un solo operatore in servizio nel reparto. Sono negative anche tutte le degenti del reparto Medicina donne e così anche lo stesso personale sanitario impiegato nell’unità operativa. I pazienti positivi sono stati trasferiti nei reparti Covid mentre restano in reparto i pazienti negativi.

In Medicina uomini i ricoveri restano ancora temporaneamente sospesi, in attesa si concluda il periodo di osservazione. “Questo è un periodo particolarmente critico – afferma il direttore di Medicina interna, Francesco Bandiera -, l’infezione è ormai diffusa ovunque tra la popolazione e diventa difficile la sua tempestiva individuazione. È possibile, come avvenuto da noi ma anche in tanti altri ospedali d’Italia, che un paziente in ingresso al Pronto soccorso risulti essere asintomatico e in incubazione, e non venga rilevato dal tampone. Il paziente, poi, si positivizza dentro il reparto che è costretto a sospendere i ricoveri per periodi lunghi. E allora, è importante individuare misure per ridurre il carico delle Medicine interne attraverso un’attenta rete tra le strutture ospedaliere”.

“A circoscrivere il cluster – afferma il responsabile della Sorveglianza sanitaria, Antonello Serra – sono stati anche i dispositivi di protezione individuale adeguatamente utilizzati da medici e infermieri. Nell’evenienza di un cluster epidemico, dal momento della individuazione della infezione, i nostri protocolli prevedono per dieci giorni un controllo ogni 48 ore, integrando i test molecolari con quelli antigenici di ultima generazione che consentono un monitoraggio in tempo reale. Inoltre – conclude Serra – il Pronto soccorso ha adottato procedimenti per velocizzare il transito dei pazienti e il monitoraggio delle possibili infezioni in prossimità del ricovero, attraverso tamponi antigenici di ultima generazione a immunofluorescenza, e ha adeguato costantemente i percorsi all’evoluzione epidemiologica”.

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