Questa mattina, al grido di “Vergogna”, i lavoratori della Sardinia Green Island hanno protestato con un sit-in sotto i portici del Consiglio regionale a Cagliari, per richiamare l’attenzione sulla loro vertenza ed il rischio di licenziamento. Gli operai sono arrivati dalla sede dell’azienda di Macchiareddu, dove prosegue anche la protesta sopra il silos, a 50 metri, e dentro lo stabilimento. Con cappellini rossi, fischietti e bandiere dei sindacati, gli operai hanno espresso la rabbia per una situazione che si trascina da tempo senza che si giunga ad una soluzione. “Vergogna Regione”, ed ancora “Parole, parole e fatti”, accanto a “Rsu Sardinia Green Island” e il Comitato di Vallermosa per il “Sì all’impianto solare termodinamico” che l’azienda vorrebbe costruire per dare impiego a 45 lavoratori a regime e 380 per due anni e mezzo nella fase della realizzazione. Il sit-in è stato sciolto nella tarda mattinata: durante alcuni momenti della protesta gli operai hanno anche invaso la carreggiata dove si sono seduti.
“Ma c’è un intoppo burocratico – ha spiegato Giampiero Manca, Rsu Filctem Cgil – mancano le autorizzazioni da parte della Regione e la situazione è di stallo”. Per mercoledì prossimo, 13 marzo, la Regione ha convocato il tavolo con Azienda e Sindacati. “Si rimandano le decisioni di settimana in settimana, mentre prosegue il calvario degli operai da quattro anni in cassintegrazione e dal 18 gennaio scorso senza cig – ha affermato Andrea Fenu, di Assemini – ho un figlio di quattro anni e l’affitto da pagare. Cosa porto a casa? C’è un imprenditore che vuole investire nelle rinnovabili, perché lo bloccano? La Regione deve darci risposte. Non ci rimane più nulla, basta tentennare”.