Sant’Efisio, alternativa alla processione: “Il simulacro gira la città come nel ’43”

Festa di Sant’Efisio a Cagliari a rischio, almeno nella versione degli ultimi decenni, quella conosciuta in tutto il mondo per la lunga processione in abiti tradizionali della Sardegna: impossibile pensare a una invasione
di decine di migliaia di fedeli davanti al rischio contagio da coronavirus. E dalla rete spunta una possibile alternativa: il simulacro del martire in giro per tutta la città, quartiere per quartiere. A bordo di un furgoncino d’epoca, uguale a quello che aveva portato il santo in processione anche sotto le bombe e tra le macerie del 1943, in piena seconda guerra mondiale.

L’idea è stata lanciata da Bepi Anziani, giornalista ed ex direttore dell’emittente tv locale Videolina. E sta raccogliendo molti consensi con centinaia di post di apprezzamenti sui social. Sant’Efisio per la Sardegna non è una festa come tante: al martire guerriero è riconosciuto dai fedeli il merito di aver scacciato la peste nel 1656. Una celebrazione molto sentita: anche il presidente della Regione, Christian Solinas, e il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, hanno invocato il santo, unendosi all’appello dell’arcivescovo del capoluogo Giuseppe Baturi, per la richiesta di un nuovo miracolo: liberare la Sardegna dal coronavirus.

Da quattro secoli Cagliari e l’isola ringraziano Sant’Efisio con una processione che parte dal quartiere storico
di Stampace, nel cuore della città, arriva sino a Pula, nei luoghi del martirio,. Con il ritorno dopo quattro giorni di celebrazioni e lo scioglimento del voto fatto dalla città per la liberazione dell’epidemia di peste. “L’idea è di un gruppo di amici – spiega Anziani -: se la gente non può andare dal santo, allora che sia lui ad andare incontro ai fedeli. Andando in giro per la città in modo che tutti possano vederlo dalle loro case”. L’idea piace molto. Ma ora si tratta di capire se le istituzioni e la Chiesa locale sposerà questa proposta.

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