Il lockdown primaverile aveva inferto un colpo durissimo al mondo della ristorazione e le nuove misure del Governo Conte che impongono la chiusura alle 18 rischiano di essere il colpo di grazia per centinaia di imprenditori. In questi giorni la protesta dilaga in tutta Italia e si sono registrati scontri durante le manifestazioni, domani sarà il turno della Sardegna ma non si tratta di un corteo serale e indisciplinato: ci sarà un flash mob mattutino a Cagliari organizzato dalla Fipe-Confcommercio.
Per evitare le infiltrazioni che hanno fatto scaldare gli animi nelle altre città, gli organizzatori hanno imposto una registrazione preventiva ai manifestanti che vorranno essere in piazza del Carmine domani, mercoledì 28 di mattina. “Prima di tutto bisogna iscriversi e rispettare le regole – spiega Emanuele Frongia, presidente della Fipe-Confcommercio del Sud Sardegna -: vestirsi di nero per partecipare al flash mob (iniziativa nazionale che coinvolgerà altri capoluoghi di Regione), presentarsi al banchetto per firmare una liberatoria sulla privacy e rispettare le distanze e i posti assegnati”.
Nei giorni scorsi la Sardegna era vicina a una chiusura totale, uno Stop&Go che Solinas voleva istituire per avere quindici giorni di chiusure per poi ripartire. Poi è arrivato il provvedimento nazionale che ha imposto di abbassare le serrande alle 18, un brutto colpo per i ristoratori costretti a lavorare solo a pranzo e una mazzata letale per pub e locali notturni. In queste ore esiste la possibilità che la Regione vada in controtendenza e sfrutti la disponibilità del Dpcm verso le Regioni a statuto speciale estendendo l’orario di apertura dei locali: ma non c’è nulla di concreto e per ora l’apertura al pubblico scatta rigorosamente alle 18.
All’appuntamento in piazza del Carmine non ci potranno essere più di duecento persone, di sicuro ci saranno ristoratori che non potranno partecipare visto che possono lavorare solo di mattina, ma ci sono tante sigle e movimenti che vorrebbero aggregarsi all’iniziativa. “Abbiamo ricevuto diverse chiamate, ma abbiamo precisato che non sarà possibile esporre sigle e bandiere: è una manifestazione organizzata dal mondo dei pubblici esercizi – precisa Frongia -. Siamo a terra, vogliamo dire al sistema Italia che nostra categoria è la più colpita. Non abbiamo bisogno di disordini in piazza: abbiamo bisogno di risorse immediate, invece questo nuovo provvedimento sembra colpire direttamente noi per darci il colpo di grazia”.
Marcello Zasso
[nella foto di Dietrich Steinmetz il Corso deserto alle 21:30]