Un pensionato cagliaritano si è visto ridurre la pensione di oltre il 50%, a tre anni dalla quiescenza. Ora deve restituire all’Inps 53 mila euro ricevuti dal luglio 2009 al novembre del 2012: secondo l’istituto di previdenza quei soldi sono stati percepiti indebitamente. L’uomo ha presentato ricorso: “Sto vivendo un incubo che mi ha tolto serenità e mi costringe in uno stato depressivo”. Secondo Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione Socialismo Diritti Riforme, si tratta di “un atto irragionevole e illegittimo che lede diritti costituzionali. Le improvvise mutate condizioni socio-economiche del pensionato sono dovute a un calcolo retributivo, utile per far quadrare i conti all’Inps ma lesivo di diritti acquisiti. L’uomo dopo 36 anni e cinque mesi di contributi regolarmente versati – prosegue – è andato in quiescenza fruendo del sistema retributivo che gli garantiva circa 2.400 euro lordi di pensione al mese. Nel 2011, in seguito alla domanda di ricongiunzione di contributi scuola inoltrata, l’Inpdap li ha trasferiti all’Inps. L’Istituto ha rivisto la posizione e ha ricalcolato al ribasso la pensione riducendola alla metà (1.200 euro lordi). Ma ciò non è bastato. Con una lettera l’Inps lo ha informato che gli avrebbe decurtato un ulteriore quinto per recuperare 53 mila euro erogati, a suo dire, impropriamente”.
Incendio in un chiosco nella pineta di Capo Comino, le fiamme quasi fino alla spiaggia
Un incendio si è propagato nella pineta di Capo Comino, sul litorale di Siniscola. Le fiamme sono partite…