Rapine nei market e nelle tabaccherie: arrestati due cugini di Decimoputzu

I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Cagliari hanno dato un nome e un volto agli autori delle rapine messe a segno ai danni di supermarket e tabaccherie in questo periodo di emergenza coronavirus. Arrestati su ordinanza di custodia cautelare i cugini Salvatore e Giovanni Nonne, rispettivamente di 39 e 30 anni, entrambi noti alle forze di polizia, residenti a Decimoputzu. I due secondo l’accusa, tra gennaio e marzo, armati di fucile e pistola, hanno messo a segni rapine a Decimomannu, Villaspeciosa, Uta e Vallermosa.

I provvedimenti restrittivi, richiesti dalla Procura di Cagliari, sono stati eseguiti oggi pomeriggio dai carabinieri del nucleo investigativo, in collaborazione con i colleghi della compagnia di Iglesias, lo Squadrone cacciatori di Sardegna e l’Elinucleo di Elmas. I due sono accusati di rapina aggravata, detenzione illegale e alterazione di armi.  Il 24 gennaio, a Decimomannu, hanno puntato un fucile contro un automobilista, portandogli via l’auto, una Fiat Panda grigia, poi usata per le altre rapine. Il secondo colpo risale al 15 febbraio, a Villaspeciosa. Nel mirino un market. I due hanno minacciato una commessa e si sono fatti consegnare 2.500 euro. A Uta il 3 marzo hanno preso di mira una tabaccheria.

Hanno spintonato e aggredito la titolare, una donna mdi 65 anni portando via duemila euro in contanti, quattromila euro in sigarette e un telefono cellulare. Undici giorni dopo entrano in azione a Vallermosa, ma questa volta il colpo va male. Preso di mira il supermercato Pam. Il titolare ha reagito ai rapinatori ed è stato preso a pugni, poi i banditi prima di fuggire hanno esploso un colpo di fucile rischiando di colpire il proprietario del market o un passante. Ad inchiodare i cugini sono state l’analisi dei video recuperati dai carabinieri e un’attività di indagine alla vecchia maniera, fatta di appostamenti e verifiche incrociate sui sospettati. Oggi durante le perquisizioni è stata ritrovata la Panda grigia rubata, che era stata nascosta in un capannone e il fucile a canne mozze usato per le rapine.

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