Il racket delle pompe funebri: affari per mezzo milione di euro, 168 indagati

Dalle primissime ore di questa mattina, a Cagliari, Quartu S.E., Dolianova, Sanluri, Iglesias, Narcao e Isili, oltre 150 militari del Comando Provinciale Carabinieri Cagliari, con l’ausilio dell’elicottero dell’Elinucleo Carabinieri Elmas, stanno dando corso all’esecuzione di 20 ordinanze di custodia cautelare e a 11 perquisizioni: i provvedimenti sono l’ultimo atto di una lunga e complessa attività d’indagine, denominata  “Caronte”, condotta dalla Stazione Carabinieri di Cagliari Villanova.

L’indagine, avviata nel 2013, ha messo in luce un business illecito dei servizi funebri che vedeva coinvolto il personale delle camere mortuarie dei principali ospedali di Cagliari e alcune agenzie funebri. I reati contestati dagli inquirenti sono induzione indebita continuata in concorso, peculato continuato, truffa aggravata continuata, falso in atto pubblico continuato.

Numerosi i necrofori arrestati questa mattina. Ai domiciliari sono finiti Andrea Vacca, Piero Spiga, Paolo Atzeni, Ivano Tullio Arangino, Bruno Carta, Pietro Murgia, Agostino Di Francesco, Mario Onnis, Romano Congiu, Giorgio Locci, Umberto Fanni, Gesuino Cocco, Antonello Melis, Piero Usai, Ignazio Puddu, Marco Putzu, Mario Pinna, Ignazio Pilloni, Mario Palmas, Salvatore Furcas. Le agenzie pagavano dai 20 ai 200 euro ai necrofori per essere favorite. Oggi ne sono state perquisite 11, ma 40 sono quelle finite nell’inchiesta, 168 complessivamente gli indagati.

IL VIDEO DIFFUSO DAI CARABINIERI DI CAGLIARI

L’attività investigativa, condotta anche mediante sistemi d’intercettazione ambientale e di videoripresa, ha consentito ai militari di dimostrare, in modo inequivoco, attraverso la raccolta di una considerevole quantità di riscontri oggettivi, l’esistenza di un diffuso sistema di malaffare che ha visto coinvolte ed indagate 168 persone (tra cui le 20 citate) tra necrofori dipendenti di 5 ospedali cagliaritani e 11 agenzie funebri.

conferLe indagini, i cui dettagli sono stati raccontati questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sede del Nucleo Carabinieri Cagliari, hanno consentito di accertare come i necrofori avessero favorito sistematicamente alcune agenzie funebri compiacenti piuttosto che altre, aiutandole nella vestizione delle salme, permettendo loro di “incassare” il defunto prima del tempo previsto dal regolamento di polizia mortuaria (non prima di 15 ore dal decesso), accelerando la relativa prassi burocratica, mettendo a disposizione la camera mortuaria più grande ed arrivando, in alcuni casi, a segnalare ai parenti dei defunti le agenzie ‘amiche’ cui rivolgersi; il tutto in cambio di un compenso in denaro variabile tra 20 e 200 euro per servizio funebre, stimato su alcune migliaia all’anno.

Tale sistema, nel quale, sovente, le agenzie funebri si inserivano anche spontaneamente, poiché i vantaggi erano certamente superiori all’indebita sovrattassa, consentiva ai necrofori di intascare un vero ‘secondo stipendio’ (dai 1.000 a 1.500 euro al mese), per un giro d’affari complessivo stimato in 500mila euro.

Alcuni indagati sono accusati di truffa aggravata, in quanto si è dimostrato come gli operatori funebri non rispettassero gli orari di lavoro imposti e, oltre a scambiarsi i turni senza informarne la Direzione sanitaria, falsificassero intenzionalmente e regolarmente gli orari delle timbrature dei badge elettronici, strisciando le tessere gli uni degli altri, cagionando così un considerevole danno erariale per l’amministrazione sanitaria.

Altri necrofori, nelle funzioni di incaricato di pubblico servizio, sono accusati di peculato: sono stati sorpresi mentre facevano uso personale del telefono dell’ufficio o di varie apparecchiature elettroniche con i relativi beni di consumo.

 

 

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