Quartu, la mesta celebrazione repubblichina. Da lontano arriva il canto di Bella ciao

Un imponente schieramento di forze ha invaso Quartu questo pomeriggio, in occasione della manifestazione annunciata da un collettivo di gruppi di estrema destra. Camionette, agenti in assetto da guerriglia urbana, caschi e manganelli sorvegliavano tutti gli accessi alla piazza Sant’Elena dove si attendeva il presidio dei neofascisti, in programma per le 17 davanti al monumento dei caduti.

La tensione era particolarmente alta dato che la commemorazione in onore dei combattenti della Repubblica Sociale ha creato per anni a Cagliari scontri e proteste anche violente: oggi per la prima volta dal 2001 la manifestazione si è spostata dal capoluogo a Quartu, in seguito alle azioni del Coordinamento Antifascisti Casteddu.

Verso le 18 il corteo si anima: in testa Daniele Caruso, segretario provinciale de La Destra, e dietro di lui venti, forse trenta persone tra nostalgici e ragazzi giovanissimi. Sventolano bandiere tricolore, sfilano in silenzio accompagnati solo da una tromba solitaria davanti agli sguardi ammutoliti dei quartesi; qualcuno dei manifestanti si azzarda ad alzare il braccio nel saluto romano, gli altri sfilano in modo composto. Uno di loro, disturbato da troppo pubblico, chiede “Siete giornalisti? Di che testata? Mi faccia vedere il tesserino”.

Arrivano al monumento dei caduti e un anziano che passa per caso in bicicletta recita il vecchio slogan “fascisti carogne…”, mentre in lontananza gli antifascisti, tenuti a debita distanza da polizia e carabinieri, intonano canzoni partigiane. Davanti al monumento si fermano, sventolano ancora le bandiere, al comando di Caruso si mettono ora sull’attenti, ora a riposo. Depongono una corona di rose rosse e gerbere, cantano “Fratelli d’Italia”, leggono un brano che parla di valore, combattimento, soldati e gagliardetti, infine ricordano il “combattente Teodoro Buontempo“, il dirigente della destra noto “Er pecora” morto qualche giorno fa, e osservano un minuto di silenzio. “La cerimonia è conclusa, grazie a tutti”, e rompono le righe. Uno di loro guarda il resto della piazza e grida “anche quest’anno ce l’abbiamo fatta” ma viene subito ripreso da un’altra manifestante. Da lontano si sente ancora il canto “Bella ciao”, li accompagnerà per tutta la cerimonia.

Francesca Mulas

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