Sit-in degli operatori socio sanitari sardi sotto il palazzo del Consiglio regionale a Cagliari. Gli oss chiedono il riconoscimento della loro figura professionale nel comparto della sanità, di fatto con l’applicazione della legge 3 del 2018 che ne prevede l’inserimento. “A livello contrattuale siamo considerati una figura tecnica, alla pari degli autisti – fa notare il delegato per la Sardegna di Shc (sindacato oos) Marzio Guaita – non c’è una volontà politica reale di darci una dignità professionale, chiediamo invece di passare a un altro livello, la categoria C ricoperta in passato dagli infermieri”. Tra le rivendicazioni c’è anche quella di una retribuzione adatta all’attività svolta dagli Oos. “I nostri stipendi variano da un minimo di 700 euro mensili nel privato a un massimo di 1200 euro nel pubblico – ricorda il sindacalista – e questo nonostante siamo in primissima linea, pronti ad affrontare qualsiasi pandemia”.
Cantina di Santadi, i 90 anni di Antonello Pilloni: “Ha promosso il Carignano nel mondo”
Il presidente della Cantina Santadi, Antonio Pilloni, oggi ha compiuto 90 anni e l’amministrazione comunale di Carbonia, in…