Per loro è una vittoria. O, quantomeno “la dimostrazione che la Saras si stia muovendo a tentoni e, soprattutto, con superficialità, in merito al Progetto Eleonora“. Lo dice Paolo Piras, il portavoce del Comitato per il “no”, visto che la società dei Moratti “ha ottenuto di rinviare al 31 ottobre la presentazione della documentazione necessaria a ottenere la Via (Valutazione di impatto ambientale).
Era nell’aria da tempo che la Saras facesse slittare il termine, inizialmente previsto per settembre. “Anche se il Comitato – spiega Piras – ha capito da subito quanto la Saras voglia tentare il business sulla pelle dei cittadini”. Tanto che il movimento civico che si oppone alle trivellazioni ad Arborea, ha presentato un controstudio. Obiettivo: dimostrare che la ricerca del metano avrà effetti negativi e pericolosi per la salute degli abitanti.
Dal Comitato mantengono la posizione: “Invitiamo la Saras – va avanti Piras – a ritirare il progetto“. Non solo: “La società ha sottovalutato l’azione dei cittadini, delle amministrazioni locali, delle associazioni di categoria, delle associazioni naturalistiche, dei partiti politici che hanno preso posizione per la difesa di Arborea e di tutto il territorio interessato all’intervento”.
A questo punto sino al 31 ottobre non succederà nulla, perché fino a quella data “la Saras non è in grado di presentare alcun documento a difesa del proprio progetto. Mentre noi possiamo continuare a dimostrare quanto sia dannoso“. Piras ricorda che in un incontro all’Horse Country di Arborea “i tecnici della società avevano fatto scena muta davanti alle incalzanti domande dei cittadini”.
Insomma, dal Comitato non ha dubbi: “La Saras si sta infilando in un vicolo cieco. Vero che la dirigenza del colosso petrolifero non ha alcuna intenzione di mollare la presa, ma nemmeno noi siamo disposti a svendere il nostro territorio”.