Processo su corsi fantasma a Orgosolo. In tre a giudizio, attesa per la sentenza

Si va verso la chiusura del processo per i presunti “corsi fantasma” che sarebbero stati organizzati a Orgosolo nel 2012 all’interno del progetto “5 per 1” per la sensibilizzazione sui temi della legalità. Promossi dal consorzio Cuncordia i corsi sarebbero stati effettuati fuori dai tempi previsti per ricevere un finanziamento di 30mila euro. A processo la vice sindaco del paese Bora Podda, all’epoca consigliera comunale, la ragioniera del Comune Angela Corda e l’imprenditore di Macomer Pierpaolo Pani.

I tre imputati sono accusati a vario titolo di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e falso in atto pubblico. Oggi è toccato ai difensori il tentativo di ribaltare le accuse del pm Andrea Ghironi, che nella sua requisitoria ha sollecitato la condanna a un anno e nove mesi per Podda, un anno e tre mesi per Pani e l’assoluzione per Corda. Per rientrare nei tempi previsti dalla norma, i tre avrebbero falsamente riportato una data per i corsi non corrispondente a quella reale. Gli investigatori hanno scoperto che il primo non si era mai svolto, mentre il secondo era stato organizzato dalla ditta di Macomer solo nel novembre 2012, quando la scadenza era a fine settembre.

Gli avvocati hanno cercato di smontare l’impianto accusatorio e hanno chiesto l’assoluzione dei loro assistiti. “Il progetto che si doveva tenere in cinque paesi della Barbagia è stato fatto ad Orgosolo al pari di tutti gli altri comuni – ha spiegato l’avvocato Basilio Brodu – lo si può desumere dalla partecipazione del mondo della scuola, degli amministratori e di alcuni cittadini del paese. Il processo ci consegna delle prove documentali importanti: le docenze, il pagamento delle prestazioni, i buffet organizzati all’inizio e alla fine dei corsi”. Il processo è stato aggiornato al 12 febbraio per le repliche, per quel giorno è stata annunciata anche la sentenza.

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