Processo su abusi edilizi a Tavolara: slitta udienza, Covid ferma il giudice

Il giudice è in isolamento Covid: slitta l’apertura del processo per i presunti abusi edilizi in una villa sull’isola di Tavolara. Il procedimento, avviato dalla Procura di Tempio Pausania in seguito a un esposto dell’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico (Grig), che si definisce parte lesa, vede imputati intanto fratelli Vittorio e Loredana Marzano, imprenditori del gas laziali, titolari di Fiamma 2000. Sotto inchiesta anche Giuseppe Ciambella e Paolo Guglielmi della Igas Com srl, società committente dei lavori, insieme all’architetto argentino Julio Cesar Ayllon, direttore dei lavori, e a Marilena Cardone, amministratrice unica
della Cama costruzioni srl, azienda esecutrice delle opere.

Secondo l’accusa i sei sarebbero responsabili, in concorso tra loro, di una serie di interventi eseguiti in difformità dalle autorizzazioni edilizie e paesaggistiche concesse per la ristrutturazione e ampliamento della casa del custode, un’abitazione rurale trasformata in una villa di circa 300 metri quadri su due piani a un centinaio di metri dal mare. Il Grig, rappresentato dall’avvocata Susanna Deiana, si costituirà parte civile al processo. I Marzano, proprietari della villa messa sotto sequestro dalla Procura nel settembre 2019 dopo gli accertamenti dei carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Cagliari, si sono da subito dichiarati innocenti. Difesi dall’avvocato Giancomita Ragnedda, hanno sempre sostenuto che i lavori eseguiti nella casa del custode rispettano le regole del Piano casa e le autorizzazioni concesse.

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