Processo Mesina, confermata la condanna a 30 anni di carcere

Confermata in appello la condanna a 30 anni di reclusione, con anche la revoca della grazia concessa nel 2004, nei confronti di Graziano Mesina, l’ex primula rossa del banditismo sardo alla sbarra per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga. Collegato in videoconferenza dal carcere nuorese di Badu ‘e Carros, dove è rinchiuso dal giorno dell’arresto, il 10 giugno 2013, Mesina ha rilasciato una dichiarazione spontanea, affiancato dai difensori Beatrice Goddi e Maria Lusia Vernier, prima della lettura della sentenza pronunciata dai giudici della Corte d’appello di Cagliari. “Se verrò condannato – ha detto – sarò condannato innocente”.

Oltre ai 30 anni per Mesina, la Corte d’Appello di Cagliari presieduta da Giovanni Lavena ha confermato anche le altre due condanne degli imputati eccellenti che, in primo grado, avevamo scelto la via del dibattimento. Accolte le richieste del sostituto procuratore generale Michele Incani, sono stati inflitti 16 anni di carcere all’avvocato Corrado Altea, ritenuto uno dei componenti di spicco della seconda banda intrecciata a quella di Mesina. A guidarla, secondo l’accusa, sarebbe stato il boss Gigino Milia (assolto in primo grado per gravi problemi di salute), mentre l’avvocato Altea è accusato di aver fatto diversi favori alla banda. Stando alla ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari, le due associazioni a delinquere, una con base a Cagliari l’altra ad Orgosolo, in provincia di Nuoro, avrebbero avuto ai propri vertici proprio Graziano Mesina, che nel 2004 aveva ricevuto la grazia dopo oltre 40 anni di detenzione.

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Il blitz delle forze dell’ordine era scattato il 10 giugno 2013 con l’arresto delle due bande (26 affiliati in tutto) e la contestazione dell’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga dall’Italia alla Sardegna, ma anche estorsioni e altri gravi reati. Da quelle inchieste la Dda ha poi fatto germogliare altre indagini, alcune delle quali ancora in corso. Confermate anche le condanne a 5 anni per il cagliaritano Vinicio Fois e a 3 anni e quattro mesi per Efisio Mura. Dichiarate prescritte le contestazioni nei confronti di Luigi Atzori, condannato in primo grado a 2 anni. In questi ultimi casi non era contestato il reato associativo. In venti imputati avevano scelto l’abbreviato, molti dei quali già condannati.

 

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