Nel processo sul presunto peculato per la vicenda dei fondi al gruppo misto della passata legislatura nel Consiglio regionale la difesa dell’ex senatore del Pdl, Silvestro Ladu, oggi ha rinunciato al controesame dell’imputato. Gli avvocati Piero Longo e Mariano Delogu hanno deciso di non fare domande, dopo la richiesta del pubblico ministero Marco Cocco di proseguire il suo esame di Ladu, già concluso nella precedente udienza, alla luce di alcune indagini supplementari disposte dalla Procura dopo le risposte date dal senatore durante il suo interrogatorio in aula. Dalle carte della proroga d’indagine emergerebbe anche la spesa per un pranzo in un agriturismo, durante una convention elettorale del partito di Fortza Paris (nel quale Ladu militava prima di confluire al Pdl), dove sarebbero state offerte pecore e altri cibo tradizionali a decine di partecipanti. Un elemento che potrebbe far entrare nel processo una nuova contestazione a carico dell’imputato, forse anche per questo era presente in aula accanto al pm titolare anche il procuratore capo Mauro Mura. Ma il collegio della prima sezione penale del Tribunale, presieduto da Mauro Grandesso, ha dichiarato chiuso l’esame, passando la parola alla difesa per il controesame. Gli avvocati Longo e Delogu, a quel punto, hanno rinunciato alle domande, così da evitare che in sede di repliche l’accusa potesse comunque inserire i nuovi elementi istruttori nel processo. Il pm Cocco ha comunque depositato le carte, ma la difesa ha abito un termine ampio sino a ottobre per studiarle. Le eventuali nuove contestazioni legate al pranzo, invece, dovranno essere proposte in seguito dalla Procura. Il processo è così stato rinviato al 4 ottobre.
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