Povertà, appello della Caritas di Ales e Terralba a Regione e Governo

Per sconfiggere la povertà del Medio Campidano e della Marmilla non basta regalare la bombola del gas o i viveri di prima necessità a chi ne ha bisogno. Ne è convinto il direttore della Caritas diocesana di Ales e Terralba, don Angelo Pittau, secondo il quale è necessario invece “trasformare le proteste della nostra gente in un coro armonico, formato da istituzioni, parti sociali, piccole imprese e diocesi per farci sentire a Cagliari e a Roma”.

La prossima marcia della pace servirà anche a quello, perché, ha spiegato, Medio Campidano e Marmilla hanno le risorse e le potenzialità per non essere più tra le zone più povere d’Italia”. Da anni la Caritas diocesana di Ales e Terralba fa molto di più che regalare la bombola del gas o qualche busta di pasta ai più poveri. Con tre case di riposo, un centro di accoglienza diurno per anziani, due comunità terapeutiche per tossicodipendenti, una comunità di reinserimento, due di pronta accoglienza, una comunità protetta, un centro famiglia, una casa rifugio, e qualche “piccolo progetto possibile mette in campo infatti una vera e propria ‘task-force’ della solidarietà”.

“Il nostro impegno quotidiano è quello di guidare i poveri verso l’uscita dalla marginalità”, ha detto ancora don Angelo Pittau spiegando che i primi strumenti operativi sono i nove centri d’ascolto, i principali a Mogoro, Uras e Terralba, a fianco di altrettante parrocchie. “L’approccio, aggiunge ricordando il fondamentale supporto del volontariato e la generosità di tanti cittadini, non è mai puramente assistenziale e fine a se stesso ma bensì – conclude -costruttivo e finalizzato a sostenere i beneficiari aiutandoli a superare l’emergenza e avviare percorsi che portino al riscatto definitivo dall’indigenza e al recupero della dignità della persona”.

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