Post di Onorato: “Siamo sotto attacco”. Marittimi su Fb: “Sempre al tuo fianco”

I marittimi del gruppo Onorato Armatori si fanno sentire dopo l’offensiva giudiziaria che ruota intorno alle autostrade del mare ed è diventata un intrigo internazionale legato ai paradisi fiscali. Tutto è cominciato pochi giorni fa, quando la Moby ha denunciato alla Procura di Milano alcuni fondi di investimento. Uno scontro a colpi di carte bollate appena cominciato e che ha spinto il patron Vincenzo Onorato a scrivere un post su Facebook.

“Fratelli – ha scritto il presidente – Onorato Armatori è sotto attacco da parte di fondi speculativi, con sede in paradisi fiscali, che mirano ad attaccare il patrimonio dell’azienda il cui valore supera il miliardo di euro. La compagnia è sana e solida e, come già comunicato agli investitori, i conti di quest’anno mostrano pressoché il raddoppio dei risultati dello scorso anno. Abbiamo sempre pagato con regolarità i nostri impegni nei confronti delle banche e degli investitori e, purtroppo, per questi fondi speculativi – che ripeto, risiedono in paradisi fiscali – godiamo di buona salute con una flotta che si sta evolvendo e aumentando, anche e soprattutto con nuove costruzioni, sempre più orientata alla crescita e al benessere dei propri lavoratori. Confido nell’operato della magistratura italiana in difesa dei nostri diritti e, soprattutto, del nostro lavoro. Con voi, come sempre, Vincenzo Onorato”. Ad accompagnare il post una foto che ritrae lo stesso presidente. Sotto la scritta “ai miei 5.000 marinai”.

E sempre su Facebook, i cinquemila di Moby si sono schierati con nettezza. Centinaia gli attestati di stima pubblicati. Per citarne alcuni: “Moby una grande società, un grande armatore (Vincenzo Onorato), grazie a voi ho avuto e ho ancora un lavoro per poter andare avanti e affrontare tante difficoltà… Comunque sempre forza Moby e forza dottor Onorato, stiamo tutti con lei”, scrive Francesco. “Grande Dottore – prosegue – noi staremo sempre con lei nel bene e nel male… Moby una grande famiglia di cui sono fiero e orgoglioso di appartenere da quattordici anni”. Orgoglioso si dice Mario, in Moby da 25 anni. “Sei un grande”, si legge.

Poi ci sono gli spaccati di vita dietro la ‘Balena blu’. Sono ugualmente finiti su Facebook. “Io e Piera sulle navi ci siamo innamorati e poi sposati, la nostra è una famiglia nata quattordici anni fa. I nostri Elisa e Gabriele, e tra un mese anche Carlotta, sono figli delle navi Blu. Non vedo l’ora di passare loro il timone. Vincenzo, Achille e Alessandro, noi siamo e saremo sempre con voi”, raccontano Flavio Natalini e Piera. E ancora: “Dobbiamo trovare il tempo per fermarci e ringraziare le persone che fanno la differenza nelle nostre vite – scrive Elena: “Dottor Onorato, lei è una di quelle. Per me sono tredici anni di Moby. Lei e la sua grande azienda mi avete dato l’opportunità di fare avverare i miei sogni come è successo a tanti altri marittimi. Serietà e competenza sono certa che saranno ripagate. Come sono sicura che andrà tutto bene”.

Giovanni ha scritto: “Grande uomo. Mio figlio da quindici anni lavora alla Moby e mai una lamentela sia nei pagamenti sia nel rispetto del personale. Grazie, signor  Onorato”. Così Alessio: “Da fuori possono sembrare delle semplici navi, ma al loro interno si nascondono passione, dedizione al lavoro e amore per il mare. Moby è tutto questo e non ha rivali. L’eco dei suoi passi arriva sino al Mar Baltico. Fiero di rappresentare questa grande compagnia in Nord Europa”. Sull’impegno di Onorato in Italia Salva ha commentato: “È un imprenditore che ha il coraggio di investire ancora in Italia, dando lavoro ai marittimi italiani, presi di mira dalle autorità che dovrebbero cautelarci e invece ci perseguitano con corsi sempre più insignificanti e costosi. Non ultimo mettendo le mani anche sulla Cassa marittima col solo obiettivo di dare il reddito di cittadinanza o le baby pensioni a chi non li merita. Non sono un dipendente Moby, ma posso dire solo grazie e sperare che il gruppo continui a dare lavoro. Forza Vincenzo Onorato”.

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